Autore Topic: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)  (Letto 33978 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #15 il: Gennaio 29, 2010, 11:30:42 am »
''E quali sarebbero gli autori classici che hanno favorito il collegamento fra isteria e attività sessuale nella riflessione di Freud?''

Se Ippocrate e la sua medicina riconducevano l'isteria all'utero(anche attraverso tutte le teorie sugli umori),Galeno invece si focalizzava più sulla vagina...
Melampo,addirittura,riuscì a far rientrare la rivolta delle vergini di Argo,che si ''rifiutavano di onorare il fallo''(questa cosa piacerà ai maschi selvatici :D)facendole unire a giovani bei maschioni che le soddisfacessero...
Insomma nulla di nuovo sotto il sole...
L'errore di base,però,della psicanalisi ripeto,è stato quello di non considerare l'istinto riproduttivo,e di contribuire a far nascere,il mito della ''tirannide genitale'' di marcuse,come se fosse un discorso culturale,quando in realtà è un discorso biologico,come se il coito di per sè stesso potesse bastare.

Cerco di far riflettere,l'isteria,si presenta spesso con disturbi di somatizzazione e di conversione,ovvero il corpo,''simula'' una malattia,una paralisi,quindi un evento organico.
Come non ricordarsi dunque,e non ricondurre tutto ciò,all'unica simulazione primaria,presente persino in altre specie,ovvero la gravidanza isterica?(le gattine,non lo so,ma molte cagnoline che non possono avere dei cuccioli lo vivono come trauma,e difatti simulano gravidanze,per lenire il loro disagio,l'ho visto io coi miei occhi,forse è l'unico caso di ''conversione'' somatopsichica,visibile anche negli animali).
Manca di scientificità?
Certo,chi prenderebbe i fondi per finanziare degli studi che vanno contro le politiche neomalthusiane di controllo della popolazione?
E' giusto ricordare che se Rockefeller ha finanziato il femminismo con i suoi ''woman studies'',non l'ha fatto per altro che non per ridurre ulteriormente il tasso di crescita demografico(gli Stati Uniti sono l'unico stato occidentale e femminista ad avere un tasso demografico positivo,anche senza gli immigrati e le minoranze).
Io indagherei anche su i danni psicologici che determina l'aborto,del tutto sottovalutati...
Poi a riguardo di scientificità,non mi pare che Freud sia messo meglio,Popper,ha già avuto modo di stroncare le pretese di scientificità della psicanalisi,e molti studi cosidetti scientifici,in realtà non lo sono.
Tutti quegli studi che riconducono il divario di età massima fra uomini e donne alla genetica,malgrado l'habitus,non sono affatto scientifici,perchè vengono contraddetti dagli studi nel'anagrafe dei monasteri dove uomini e donne vivono gli stessi anni.
Però escono a migliaia...identificando di volta in volta,questo o quell'altro gene...
L'ideologia stessa femminista nega l'evidenza,ovvero la differenza tra uomo e donna,non è assolutamente scientifica,ma è stata data per vera.
La nostra società non si cura di ciò che è scientifico,e ciò che non lo è,ma di ciò che le fa comodo.
Riconosco allora che la mia teoria(che non è mia,ma dei popoli antichi)difficilmente verrà accettata.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

e-manuel

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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #16 il: Gennaio 29, 2010, 23:42:59 pm »
Per quello che mi riguarda, questa teoria -perlomeno a grandi linee- non è affatto da cassare.

Offline Ethans

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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #17 il: Gennaio 30, 2010, 00:52:50 am »
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Offline Ethans

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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #18 il: Gennaio 30, 2010, 00:56:09 am »
L'errore di base,però,della psicanalisi ripeto,è stato quello di non considerare l'istinto riproduttivo,e di contribuire a far nascere,il mito della ''tirannide genitale'' di marcuse,come se fosse un discorso culturale,quando in realtà è un discorso biologico,come se il coito di per sè stesso potesse bastare.

No. Freud non riduce la sessualità a un fattore culturale, semmai il contrario. E' proprio con la "teoria della libido" che Freud cerca di dare un fondamento biologico alle sue idee. Infatti agli inizi del '900 Freud si avvicina a Wilhelm Fliess un esperto della biologia e della chimica dei processi sessuali da cui mutua, diciamo "di riflesso", alcune intuizioni che entreranno a far parte della "teoria sessuale". Lo scopo di Freud in questo periodo era quello di fondare la psicologia sulle stesse basi scientifiche delle altre scienze naturali (non c'è riuscito, lo so). Egli concepisce la mente come una macchina governata da un flusso di forze energetiche, tali forze energetiche obbediscono "al principio di costanza"*. In base a tale principio l'individuo è una sorta di sistema al cui interno scorrono delle forze energetiche che scontrandosi con le pressioni esterne ed interne creano delle tensioni. Queste tensioni devono essere in qualche modo scaricate perché la meta dell'apparato psichico è mantenere tale tensione sotto il livello di soglia. In pratica se un canale di scarica si chiude deve esserne trovato un altro. Cioè se questa energia trova bloccati i suoi naturali canali di scorrimento ecco che è costretta a trovare una diversa via di scarica, quindi viene convertita. Da qui l'isteria che come giustamente tu dici è a tutti gli effetti un sintomo di conversione. Anzi direi che è il sintomo di conversione per eccellenza. Egli però si rende conto, con l'analisi dei pazienti gravi, che questa energia bloccata è principalmente sessuale; nasce dunque la "teoria della libido": se la libido sessuale viene bloccata per qualsivoglia motivo dalla sua meta finale, che è quella del "primato del genitale"*, ecco che si crea una sorta di blocco energetico che può dar luogo a sintomi di conversione (isteria in primis). Mi rendo conto che definire scientifica la "teoria della libido" ce ne passa (Popper docet) ma, perlomeno a livello teorico/intuitivo, è ancora attualissima e oggetto di discussione e studio in tutti gli ambiti accademici relativamente alle malattie della mente.

Un ulteriore e interessante contributo alla "teoria della libido" è stato dato da Wilhelm Reich il quale cercava di trovare le basi organiche della libido "psichica" freudiana. Se c'è un errore che può aver fatto Freud è quello di aver psicologizzato la libido che, a mio parere, ha una base biologica.

*Principio di costanza: "Organismi composti di un materiale altamente incostante ed instabile, hanno imparato in un certo qual modo a mantenersi costanti e stabili in condizioni che si poteva supporre avessero un effetto perturbante."
*Primato del genitale: "Fase di organizzazione infantile della libido che unifica le pulsioni parziali sotto il primato degli organi genitali."
« Ultima modifica: Gennaio 30, 2010, 01:09:15 am da Ethans »

Wyk72

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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #19 il: Gennaio 30, 2010, 01:13:15 am »
Citazione
Cerco di far riflettere,l'isteria,si presenta spesso con disturbi di somatizzazione e di conversione,ovvero il corpo,''simula'' una malattia,una paralisi,quindi un evento organico.

Ecco il punto!! QUANTE donne oggi hanno dei terribili "disturbi di somatizzazione"???

Io ne conosco davvero molte, dai 30 ai 40 anni.

Perché oggi si è così esaltata questa cultura della "non-vita", quasi che i potenziali nascituri siano degli esseri ingombranti, portatori quasi di infelicità?? Da dove è venuto fuori che la donna con figli non "viva più" (frasi che sento sempre più spesso in giro!) ??

Perché la maternità è diventata cosa "da sfigate"?

Non posso non trovare che nel femminismo becero la risposta.

Quel che vedo oggi in moltissime coppie sposate che "reggono", è una specie di "matriarcato sottointeso", ossia, l'uomo, per far sì che la donna rimanga con lui e non gli porti via i figli, deve stare sottomesso e mite, quasi in disparte, ed accettare senza discussioni qualsiasi cosa la moglie/compagna imponga.

E' terribile tutto questo. Una volta la maternità era salutata con gioia. Adesso mi sembra quasi il contrario. Si gioisce a portarsi a casa un cucciolo di cane o gatto (che è facilmente accontentabile, tutto sommato, ha bisogni psicologici pressoché minimali, non è "ingombrante", non è giuridicamente importante - al contrario di un essere umano, che nasce con dei diritti legali precisi). Forse il "pet", che è un organismo vivente, funziona come ricambio del cicciobello in plastica per bambine che non vogliono crescere? A me dà questa impressione, sinceramente.

Una gravidanza è vista spesso come un evento quasi pernicioso, un incidente di percorso.

Quali le cause? L'egoismo imperante? Il nichilismo totalizzante?

Come si diceva in altri post: chi pagherà il conto di tutto ciò?

Non si può fregare sul "bilancio biologico" (chiamiamolo così) - in qualche modo i debiti dovranno essere saldati.

Citazione
La nostra società non si cura di ciò che è scientifico,e ciò che non lo è,ma di ciò che le fa comodo.

Straquoto. Un vecchio detto informatico (per chi se ne intende) recita:

I benchmarks dicono la verità, ma solo i bugiardi usano i benchmarks.

Ossia: le misurazioni scientifiche possono essere facilissimamente falsate e ritorte per dimostrare un principio non oggettivo.

A mio parere, la scienza più bugiarda di oggi è la sociologia.

« Ultima modifica: Gennaio 30, 2010, 01:18:34 am da Wyk72 »

Offline Salar de Uyuni

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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #20 il: Gennaio 30, 2010, 01:58:59 am »
Ancora una volta,mi sono espresso male,ridurre non la sessualità a un discorso culturale,ma la sessualità finalizzata alla riproduzione,la famosa tirannide genitale,ovvero il finalizzare il sesso alla riproduzione,Freud non ha parlato di tirannide genitale,sono i filosofi del sessantotto che ne hanno introdotto il concetto,però Freud,secondo me ha ciccato perchè non ha differenziato l'istinto maschile,da quello femminile,senza neanche proprio affrontare il discorso riproduttivo.
Che io sappia Freud non ha mai parlato di istinto riproduttivo,ma appunto come dici tu,di libido,che se bloccata,può manifestarsi attraverso altri canali(cosa che io condivido,ok).
La mia obiezione era banale,incentrata sulla natura stessa dell'istinto riproduttivo femminile.
In sostanza,per me,il discorso di Freud,mi sembra più adatto alla psiche maschile,che non a quella femminile.
E' un equivoco banale,quello di Freud.
Su questo forum si è toccato più volte il tasto del minore desiderio femminile di sesso,io credo che ciò sia vero.
Il fatto è che secondo me la libido per la femmina non ha lo stesso valore che per il maschio.
E' solo una tappa intermedia,che di per se stessa non ha tutto questo valore.
Nonostante che le donne abbiano meno desiderio sessuale ''libidico'',tuttavia sviluppano più sintomi isterici,perchè?
Perchè il sesso centra relativamente,se le donne possono svicolare dal desiderio del sesso di per se stesso,non possono invece svicolare da quello di figliare.
Se ci si pensa un attimo,la natura chiede all'uomo esclusivamente il sesso,perchè biologicamente dopo il coito la sua funzione è espletata...
ma per la donna invece è appena iniziata.
Freud parlò di ''coitus interruptus'' per l'uomo,per descrivere una situazione di disagio dovuta al mancato espletamento della funzione riproduttiva del soggetto che si ripercuote sulla salute psichica del soggetto.
Giusto per carità.
Io introdurrei il concetto di ''riproduzione interrotta'' per la donna.
Il fatto è che se nell'uomo la funzione riproduttiva si esaurisce in un quarto d'ora(è un tempo nominale,spero nessuno si offenda),nella donna dura circa nove mesi.
Se la natura punisce l'uomo se non riesce a completare la sua funzione riproduttiva,perchè dovrebbe risparmiare la donna?
E' forse femminista anche lei,e concede alla donna ciò che non concede all'uomo?
Pensa che l'aborto sia un diritto?
Oppure punisce e anche in modo più severo?
Conosco più di una storia di donne con aborti che si svegliavano di notte urlando e poi andavano avanti diversi giorni,fino a che non gli prescrivevano degli antipsicotici per calmarle.
C'è un buco molto grosso secondo me nella psicanalisi.Non è un obiezione alla teoria in sè,ma è un rilievo di incompletezza(anche grave secondo me).
Bisognerebbe che qualcuno infrangesse i tabù e facesse degli studi a riguardo.
« Ultima modifica: Gennaio 30, 2010, 02:05:01 am da Salar de Uyuni »
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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #21 il: Gennaio 30, 2010, 04:01:01 am »
Ti sei espresso benissimo invece, la tua ipotesi ci può stare, ne condivido il valore teorico. Siamo sempre e comunque nel campo delle ipotesi, ciò non toglie che il tuo ragionamento non sia fattibile di riflessioni più approfondite da parte di tutti.

Ma secondo te questa pseudo-isteria delle donne moderne è dovuta solo ed esclusivamente all'interruzione di gravidanza tramite aborto o anche al fatto che una donna non abbia mai partorito perchè non è mai rimasta incinta? Quindi senza aver dovuto necessariamente abortire?

Offline Salar de Uyuni

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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #22 il: Gennaio 30, 2010, 12:31:20 pm »
Tutti e due,chiaramente,un ipotesi è scientifica,poi nella misura in cui è falsificabile,ovvero,si sottomette alla realtà,ai dati empirici.
Per confermare(o bocciare) tale teoria sarebbe sufficiente prendere un campione di donne senza figli e confrontarlo con un campione di donne con un figlio solo,e con un altro campione di donne con più di due figli.
Scientifico infatti non vuol dire,vero,tout court,significa semplicemente che si sottomette alla realtà,ai dati che si osservano.
Altrimenti diventa ideologico,il femminismo rifiuta la realtà,dunque è ideologico,personalmente non rifiuto la realtà,ma cerco di capirla.
(il fatto stesso di rifiutare la realtà,è indice di patologia,lo stesso Freud parla della psicosi come conflitto tra l'ego e la realtà)
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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #23 il: Gennaio 30, 2010, 13:12:13 pm »
Tutti e due,chiaramente,un ipotesi è scientifica,poi nella misura in cui è falsificabile,ovvero,si sottomette alla realtà,ai dati empirici.
Per confermare(o bocciare) tale teoria sarebbe sufficiente prendere un campione di donne senza figli e confrontarlo con un campione di donne con un figlio solo,e con un altro campione di donne con più di due figli.
Scientifico infatti non vuol dire,vero,tout court,significa semplicemente che si sottomette alla realtà,ai dati che si osservano.
Altrimenti diventa ideologico,il femminismo rifiuta la realtà,dunque è ideologico,personalmente non rifiuto la realtà,ma cerco di capirla.
(il fatto stesso di rifiutare la realtà,è indice di patologia,lo stesso Freud parla della psicosi come conflitto tra l'ego e la realtà)

Non ho capito perche' per essere scienfica ci vuole il confronto con un figlio e con piu' di due figli, ma cmq, anche in questo caso non si proverebbe la causalita' (sono isteriche perche' non hanno figli) ma semplicemetne la correlazione (chi non ha figli e' isterica, ma anche...le isteriche "non fanno" figli).

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #24 il: Gennaio 30, 2010, 18:22:19 pm »
Scientifico è tutto ciò che può essere verificato,forse gli studi da me proposti non bastano a dimostrare la scientificità,posso proporre allora altri tipi di studi,ovvero studi che misurino il numero di episodi isterici,prima e dopo la nascita del figlio,(nel caso la teoria sia vera dovrebbe abbattersi).
Quello che intendo dire,è che l'importante,perchè una teoria diventi scientifica,è che si sottometta alla realtà dei fatti,ovvero,sia falsificabile tramite l'osservazione di dati.
Possiamo stare qui a discutere in eterno,ma se non si fanno riscontri empirici,non si potrà mai comprendere quanto è vera,o meglio quanto è falsa.
Il numero di figli l'ho citato perchè se fosse vero quanto scritto sopra,dovrebbe essere inversamente proporzionale al numero di episodi isterici.

Sul rapporto causa-conseguenza è comunque vero quanto dici,lo studio da me proposto nell'altro post(così sudue piedi),può soltanto stabilire una correlazione,e non può essere utilizzato come criterio scientifico,quindi vorrei fare una riflessione più filosofica per farti capire cosa penso, ritengo che il rapporto causa effetto così come concepito nell'occidente sia troppo univoco,io filosoficamente sposo la visione cinese in cui  differenza della logica occidentale, la logica cinese prevede che la causa possa essere un effetto e un effetto possa essere una parte della causa: per i cinesi, ha scritto lo studioso Lyn Yutang, "causa ed effetto non sono aspetti successivi, ma solo aspetti simultanei della stessa verità".

Nel caso specifico mi domandavo:femminismo e denatalità,causa o conseguenza?
Se per la storiografia classica(e anche spesso per noi tremilisti),il rapporto procedeva dall'uno all'altro univocamente,per me,i due fenomeni sono sia causa sia conseguenza.
Ho cercato di mostrare,l'altro rapporto di causalità,secondo me trascurato.

Ritornando in ambito scientifico,ciò si chiama feedback positivo,ovvero,una variazione del sistema in una direzione,anzichè venire smorzata viene amplificata dal sistema stesso,il quale per sua natura tende ad evitare la situazione di ''equilibrio intermedio''.

Esempio:immaginiamo il rapporto uomo-donna,come il sistema fisico in cui ci sono due palloncini connessi da un tubicino,questo è un sistema fisico CHE E' SOLTANTO IN EQUILIBRIO QUANDO UN PALLONCINO,COLLASSA NELL'ALTRO.
Se si prova a sgonfiare il palloncino gonfio per arrivare a una situazione in cui i due palloncinisono gonfi uguali, semplicemente accadrà il contrario,e i ruoli si invertiranno.
Questo perchè i due palloncini sono un sistema a feedback positivo dove anche una minima variazione viene amplificata e porta al collasso del sistema nelle 2 situazioni di equilibrio.

Nonostante ciò se si volesse fare uno studio scientifico secondo me si potrebbe fare,per esempio come ho già detto:numero di episodi isterici prima del figlio,e dopo il figlio,oppure,numero di sintomi di conversione prima e dopo l'aborto.
Se noi mettiamo un differenziale cronologico (prima-dopo) possiamo tagliare la testa al toro,e possiamo parlare di qualche cosa di più di un rapporto di correlazione.
« Ultima modifica: Gennaio 30, 2010, 18:33:42 pm da Salar de Uyuni »
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« Risposta #25 il: Gennaio 30, 2010, 20:53:00 pm »
Sul rapporto causa-conseguenza è comunque vero quanto dici,lo studio da me proposto nell'altro post(così sudue piedi),può soltanto stabilire una correlazione,e non può essere utilizzato come criterio scientifico,quindi vorrei fare una riflessione più filosofica per farti capire cosa penso, ritengo che il rapporto causa effetto così come concepito nell'occidente sia troppo univoco,io filosoficamente sposo la visione cinese in cui  differenza della logica occidentale, la logica cinese prevede che la causa possa essere un effetto e un effetto possa essere una parte della causa: per i cinesi, ha scritto lo studioso Lyn Yutang, "causa ed effetto non sono aspetti successivi, ma solo aspetti simultanei della stessa verità".

Nel caso specifico mi domandavo:femminismo e denatalità,causa o conseguenza?
Se per la storiografia classica(e anche spesso per noi tremilisti),il rapporto procedeva dall'uno all'altro univocamente,per me,i due fenomeni sono sia causa sia conseguenza.

Concordo.
E proprio perche' concordo e sposo pienamente piu' la logica orientale, di quella occidentale, per me ha poco senso chiedersi se il femminismo sia la causa, invece che la conseguenza, visto che la causalita' e' sempre indimostrabile....  
Del resto Hume arrivo' a mettere in crisi la stessa causalita' su un fenomeno tanto semplice come l'urto di due palle da biliardo , figurati se si puo' stabilire, scientificamente, la causalita' nei fatti che riguardano i fenomeni sociali.
Impossibile........;)
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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #26 il: Gennaio 30, 2010, 21:39:00 pm »
Io ritengo che sia assolutamente sbagliato come sta facendo Salaar affrontare il femminismo e le tematiche connesse attraverso fantasiose e imprrovisate tesi psicanalitiche del tutto infondate o comunque non dimostrate, nonchè chiamando in causa filosofi e filosoficci vari.

La denatalità non è conseguenza del femminismo, semmai può essere frutto di un insieme di fattori, mutabili nel tempo e nel luogo, dei quali il femminismo potrebbe anche esserne una conseguenza tra le tante, ma non viceversa.

Non è vero che il femminismo disincentiva ad avere figli(o cmq non sempre) in quanto attraversso questi ultimi le donne possono fare "carriera" con gli "assegni di mantenimento". E siccome chi decide nel sesso e nei rapporti di coppia è sempre la donna, la denatalità non può essere conseguenza del femminismo.

La mentalità femminista non dice "non fate figli",bensì dice "lasciate, divorziate..e poi  con la scusa dei figli trattate i vostri ex come vostri Bancomat."
« Ultima modifica: Gennaio 30, 2010, 21:45:18 pm da icarus.10 »
"Sono contraria alla pena di morte e all'ergastolo, eccetto che per stupratori, pedofili, e per coloro che maltrattano cani, gatti e...criceti"

Offline Salar de Uyuni

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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #27 il: Gennaio 31, 2010, 08:39:46 am »
Giusta o sbagliata non lo decidi tu,in ogni caso questa è una discussione e ognuno dice la sua,se si apre qualche spunto culturale,male non fa,anche perchè se no il forum rischia di creare una crisi depressiva,e di ricondursi sempre agli stessi temi,che per carità vanno trattati,ma non solo quelli.

Ci sarà un motivo se il femminismo ha questo supporto dai massmedia o vogliamo credere che tutto il merito si di un fantasmatico ''girlpower'' con a capo britney spears circondata dalle acare,oops,volevo dire ascare delle femministe a sud?
Se il femminismo ha questo supporto dai massmedia è in ragione del fatto,soprattutto,che si inserisce nell'ossessione neomalthusiana delle elite mondiali,nel programma di controllo delle nascite.
E quale miglior modo di impedire le nascite,rendendo letteralmente impossibile la vita coniugale,determinando tutta la serie di privilegi e gabelle che tutti ben conosciamo?

L'inizio del femminismo,con il movimento delle sufraggette negli Stati Uniti inizia con la figura tremendamente ambigua,collusa, di Margaret Sanger.
Non è che le femministe non esistessero prima,ma arrivano ad una visibilità sociale e al successo delle loro battaglie,soltanto quando abbracciano le tematiche del controllo delle nascite,e brutto a dirsi DELL'EUGENETICA.
Vediamo il profilo biografico della nostra amica:
''"Tra i membri della American Eugenics Society troviamo Margaret Sanger, una donna che il settimanale Time ha inserito tra i cento leader e rivoluzionari più importanti del Novecento. La sua crociata per legalizzare il controllo delle nascite diede il via al movimento per la liberazione della donna, così la dipinge Time e nello stesso articolo viene citato lo storico e novellista H.G. Wells che nel 1931 scriveva: "Quando la storia della nostra civilizzazione sarà scritta, sarà una storia biologica e Margaret Sanger sarà la sua eroina". Si tratta di due definizioni che danno l'idea di come eugenetica e femminismo radicale si siano fusi in Margaret Sanger, fondatrice prima della American Birth Control League (1916) e poi della International Planned Parenthood Federation (IPPF, 1952), organizzazione cresciuta al punto da essere oggi la principale partner e ispiratrice dell'UNFPA, il Fondo dell'ONU per la Popolazione. Per la Sanger, insomma, l'autodeterminazione della donna è un mezzo per controllare la selezione della razza."

In sostanza i poteri forti di allora si servono del femminismo per attuare i loro scopi di allora eugenetici e malthusiani.
Sono figure poco note,ma andrebbero riscoperte.
Sono macchie,e ombre scure,che gettano una luce inquietante sul movimento femminista(ma non eravamo noi i fascisti,nazisti?).

Se l'eugenetica con la sconfitta del nazismo ha subito una battuta d'arresto non si può dire lo stesso del programma di controllo delle nascite,che continua tutt'ora.

L'ex femminista Alessandra Nucci ha scritto un libro ''La donna a una dimensione'' in cui denuncia come il femminismo sia una branca del programma del programma di controllo delle nascite.

Come ho già detto però,la relazione fra femminismo e controllo delle nascite,però,NON E' UNIVOCA.

In sostanza le donne,proprio perchè frustrate dal ruolo che le affibbia il femminismo,incanalano le loro frustrazioni contro l'uomo,come gli è stato insegnato dai mass media,in un circuito vizioso CHE DEVE ESSERE ROTTO.
E' quello che precedentemente ho definito ''feedback positivo''.
Le donne di oggi sono frustrate,proprio in ragione del loro ruolo di donne in carriera,competitive a tutti i costi,E SOLE.
Io la penso così,e credo che se dovutamente informate,molte,molte donne(più di quelle che ci aspettiamo)prenderanno le distanze dal femminismo.



« Ultima modifica: Gennaio 31, 2010, 08:53:55 am da Salar de Uyuni »
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Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #28 il: Gennaio 31, 2010, 11:46:24 am »
No, no, Salar..non ho detto che hai sbagliato a mettere questa discussione, anzi hai fatto bene..volevo dire che non condivido le vostre analisi a riguardo. Ma siamo in un forum, quindi giusto che sia così..se no che forum sarebbe?? ;)

Ripeto, non condivido la tesi secondo cui la denatalità sia frutto del femminismo. E' vero che nel nostro paese vi è denatalità, ma questo malgrado o a prescindere dal femminismo. Del resto, vi sono paesi ancor più femministi dell'Italia in cui però non si registra quel così drastico calo di nascite che invece si riscontra in Italia.Eppure noi in Italia viviamo sotto l'influenza-almeno politica e sociale- del Vaticano!

Del resto, e non me ne volere, io rispetto alla maggior parte del movimento, la penso diversamente sul c.d. "femminismo" e  sui suoi effetti. E qui vado Off Topic. Ad es. quanto volte sento qui dentro che il Femminismo e il "Potere" ad esso connesso abbiano promosso e ottenuto l' immagine della donna "anoressica" e dell' uomo "androgino". E' una grossa inesattezza, però. Io di donne secche ne vedo ben poche, la maggior parte di loro hanno il culo grosso e la cellulite.  Per non parlare dell' immagine dell' "uomo androgino". Or bene, non mi sembra che i tanti Raoul Bova, i tanti Gabriel Garko, ecc..così omaggiati e idolatrati dai mass media e dalle donne occidentali, siano "androgini"!! Con questo voglio far capire, che quando non si ha nulla da dire oppure si ha tempo da perdere, si deraglia dalla linea della logica oltre che del buon senso.
« Ultima modifica: Gennaio 31, 2010, 11:54:44 am da icarus.10 »
"Sono contraria alla pena di morte e all'ergastolo, eccetto che per stupratori, pedofili, e per coloro che maltrattano cani, gatti e...criceti"

e-manuel

  • Visitatore
Re: Femminismo e denatalità,causa o conseguenza?(l'isteria secondo Ippocrate)
« Risposta #29 il: Gennaio 31, 2010, 12:36:09 pm »
Il femminismo "istituzionalizzato" non è lo stesso di quello di un blog, di una rivista per donne o quello sbandierato da una semplice opportunista. Certo, sono collegati ed aventi dei punti di base comuni, ma mi appaiono come schegge impazzite ognuna dotata di vita propria. Oltre al fatto che in quanto "ideologia" che dice tutto e il suo contrario, non mi sembra che dia delle direttive precise alle donne ma si limiti semmai a sdoganare certe tendenze naturali femminili che se non si erano manifestate prima con la stessa intensità, perchè non vi erano le condizioni propizie. I risultati finali quindi possono essere molteplici, tra cui anche il sentirsi protette nel cercare di farsi mantenere dall' ex marito grazie ai figli, ma indicativamente il primo problema è una maggior difficoltà nel rapportarsi cogli uomini di cui la denatalità è una delle conseguenze (anche se certo il femminismo non può essere l' unica causa).
« Ultima modifica: Gennaio 31, 2010, 13:57:58 pm da e-manuel »