fonte :
http://www.foggiatoday.it/cronaca/arresti-trinitapoli-carlo-mastrodonato-michele-santarella-francesco-saracino.htmlLascia l’amante, ma ex marito e fratello della donna si vendicano: tre arresti a Trinitapoli
Vittima di persecuzioni e intimidazioni, un uomo, "colpevole" di aver lasciato la sua amante, il cui onore è stato vendicato dall'ex marito, dal fratello della stessa e da un amico di famiglia
Maria Grazia Frisaldi · 5 giugno 2013
1
Polizia di Cerignola a Trinitapoli
Tutti contro l’ex amante della propria ex moglie e sorella, reo di aver abbandonato la donna dopo una fugace relazione durata circa due mesi. Accade a Trinitapoli dove tre uomini – l’ex marito ed il fratello della donna sedotta e abbandonata, insieme ad un amico di famiglia – hanno iniziato a perseguitare e minacciare l’uomo e tutti i membri della sua numerosa famiglia di origine.
E’ quanto scoperto dagli agenti del commissariato di Cerignola che, per il fatto, hanno provveduto all’arresto dei tre – l’ex marito, M.C. di 41 anni, il fratello della donna S.M., di 19 anni, e l’amico di famiglia S.F., di 26 anni, tutti di Trinitapoli – tutti indagati a vario titolo per estorsione, le prime due anche per stalking, il primo anche per lesioni ed il secondo ed il terzo anche per furto aggravato.
Tutto è partito dalla denuncia sporta dall’uomo perseguitato che, per rendere la vicenda ancora più intricata nei rapporti, è il cugino dell’ex marito della donna, una 38enne trinitapolese. Nel giro di pochi mesi, ovvero dalla fine della sua relazione extra-coniugale fino alla denuncia, l’uomo ha subìto una vera e propria persecuzione, fisica e psicologica, accompagnata da minacce, episodi di violenza e atteggiamenti che gli hanno fatto “terra bruciata” intorno, provocandogli perfino il licenziamento.
Un accanimento ingiustificato, come spiegano gli inquirenti di Cerignola, che è arrivato a coinvolgere anche i figli dell’uomo e gli amici degli stessi, vittime in alcuni casi di tentativi di estorsione e del tentato furto di una bicicletta. La vicenda ebbe inizio nel giugno 2012 quando, appunto, l’ex moglie dell’arrestato e suo cugino strinsero una relazione extraconiugale, quest’ultimo abbandonando il proprio numeroso nucleo familiare composto da moglie e 7 figli. L’uomo però, dopo una breve convivenza con la donna a Milano, decise di interrompere la relazione per far ritorno a Trinitapoli, dalla propria famiglia.
Offesa e ferita da questo abbandono, la donna informò l’ex coniuge di quanto accaduto e quest’ultimo - benché avesse interrotto da tempo il rapporto con la sua ex coniuge, avendo instaurato una convivenza stabile con un’altra donna - si è sentito offeso da questo “abbandono” e ha deciso di vendicare “l’onore” dell’ex moglie, ponendo in essere una serrata persecuzione nei confronti del denunciante e della sua famiglia.
Una vera e propria escalation di violenze e minacce: nell’agosto del 2012, il denunciante fu aggredito dal cugino con un’ascia (aggressione che gli provocò lesioni giudicate guaribili in 7 giorni), mentre nel gennaio del 2013, il 41enne impose al datore di lavoro della vittima il suo licenziamento in tronco, pena gravi ritorsioni sui mezzi e proprietà della sua azienda.
Anche i figli dell’uomo ed i loro amici iniziavano ad essere vittime dell’ira dell’uomo. Più volte uno dei figli veniva avvicinato dallo stesso che, con fare minaccioso, gli chiedeva del padre dicendogli che, appena lo avrebbe trovato, lo avrebbe ucciso. Molte volte, spalleggiato da altri familiari, non si limitava al solo tono minaccioso, ma sferrava anche calci e pugni all’indirizzo del giovane.
Così anche il fratello della donna, di 19 anni, che più volte aveva schiaffeggiato uno dei figli della vittima, minacciandolo di morte. Il 19enne, inoltre, insieme all’amico di famiglia, ha tentato anche di estorcere del denaro prima al figlio maggiore del denunciante, poi ad un amico dello stesso, “colpevole” di frequentare quella famiglia. In una circostanza, i due hanno tentato anche di rubargli una bicicletta sportiva del valore di 4500 euro. Atteggiamenti e circostanze queste, che hanno condizionato gravemente la vita sociale della famiglia del denunciante, al punto che quest’ultimo – temendo per la propria incolumità - ha vissuto parecchi mesi segregato in casa.
Gli arresti sono stati eseguiti la mattina del 1° giugno dagli agenti del commissariato di Cerignola che hanno eseguito l’ordinanza di disposizione di misure cautelari personali richiesta dal sostituto procuratore della Repubblica, Paola De Martino, che ha coordinato le indagini, ed emessa dal gip del Tribunale di Foggia, Elena Carusillo. Ai tre è stata notificata un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari.