Autore Topic: Intervista alla aggiusta maschi  (Letto 26484 volte)

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Offline COSMOS1

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Intervista alla aggiusta maschi
« il: Giugno 08, 2013, 11:06:28 am »
http://abbattoimuri.wordpress.com/2013/06/07/intervista-alla-aggiusta-maschio/


Citazione
Intervista alla “aggiusta maschio”! By laglasnost · 1 commento  - Sono la “aggiusta maschio”. Colonizzo il genere maschile. Lo sovradetermino, lo plasmo a mia immagine e somiglianza. Se rivendica un percorso autodeterminato dico che l’unico percorso autodeterminato che sa fare è quello che lo porta all’oppressione. Dunque se vuole autodeterminarsi in senso positivo deve per forza passare attraverso la mia teoria di liberazione del genere femminile che ha una valenza universale. Libera io e liberi tutti.
Ma non era liberi/e tutti/e o non si libera nessun@?
- No no. E’ proprio: libera io e liberi tutti. Anzi. Tutt*, perché è più gender friendly e fa più figo. Tanto comunque a me interessa che si parli delle donne. Le mamme. Le mogli. Le italiane. Gay, trans, lesbiche, stranier*, precari* e varie ed eventuali possono stare tranquill*. Perché se io mi libero saranno liberi anche loro di sicuro.
Ma dove sta l’errore?
- Errore? Sta nell’identità maschile che va riscritta. Il maschio va rieducato e se vuole recuperare una identità diversa deve essere simile alla mia. L’errore è il maschio in se’. E’ lui sbagliato. E io posso aggiustarlo.
Cioè lei è una aggiusta maschio, si. Ho capito. E che maschio predilige?
- Quello che somiglia a me. Purché sia innocuo. Il gay ad esempio mi va bene. Un maschio che riscopre un lato femminile mi va bene.
Perché lei in quanto donna è innocua?
- Certamente. Vorrebbe per caso dire che io sono cattiva…
No, affatto. Dico che questi maschi sbagliati qualcuno li avrà pur cresciuti.
- Certo: le madri. Sotto sorveglianza dei mariti e padri.
Che sorveglianza? Gli uomini non stavano spesso fuori al lavoro fino a tardi? Non è lei a dire che gli uomini sono sempre fuori casa e che non si assumono mai la responsabilità dei ruoli di cura?
- Gli uomini picchiavano le madri perché le madri educassero i figli come volevano loro.
Possibile, certo. E’ sempre così?
- Comunque sia lei deve capire che le donne sono vittime. Io vittima dunque donna. Io donna dunque vittima. Ho subito secoli di oppressione e ora esigo un risarcimento da chi ha goduto fino ad ora di tanti privilegi.
E come farà ad ottenere questa cosa?
- Con leggi dure e precise. Intanto bisogna rieducare il maschio. Mettere mano sui libri di testo delle scuole, cambiare metodo di insegnamento, insegnare ai bimbi a pisciare da seduti, chiedere quote dappertutto perché noi donne siamo più brave dei maschi in tutto eppure non possiamo accedere alle cariche più importanti e dirigenziali in vari campi.
E volete accedere con una specie di norma antiapartheid?
- Si, certo. Come fecero in Sudafrica e come è stato fatto per gli ebrei. Bisogna che ci consegnino uno Stato intero e non importa a chi lo tolgono. Per pareggiare i conti bisogna farlo in modo drastico e chi si lamenta è sicuramente malat@ di misoginia.
Però i palestinesi…
- Non c’entra niente. Non faccia l’antisemita per favore.
Ma non sarebbe meglio ottenere diritti senza apparire un minimo oppressore?
- Vede? Lei dimentica il numero altissimo di donne che subiscono violenza ogni giorno. Sta dalla parte dei violenti.
Giuro di no. Però sono una di quelle che pensa che il vittimismo non sia la strada per farmi ottenere diritti che siano veramente tali. Vorrei conquistarmi quel che mi spetta senza copiare schemi di dominazione che portano sempre e solo da una parte.
- Non voglio più ascoltarla. Lei proprio non capisce. Io sto lottando anche per lei, cosa crede?
Ma io non voglio che lei lotti anche per me. Io e lei non siamo uguali e non vogliamo le stesse cose.
- Dunque lei vuole essere schiava? Sottomessa?
No. Io voglio liberarmi senza essere come lei. Io non uso il vittimismo per darmi una scusa per tiranneggiare il mondo. Faccio un gran lavoro su me stessa per non trattare male nessuno e per sconfiggere le ambizioni di dominazione innanzitutto dentro di me prima di pensare a sconfiggerle negli altri. Perché se non riconosco quei meccanismi dentro di me, dato che ne sono certamente intrisa e posso riprodurli e metterli in atto se volessi, ho ben poco da lottare contro il nemico “esterno” che mi fa sentire assolta e totalmente priva di responsabilità. Ma andiamo avanti.
- Lei ha sicuramente un complesso forte di inferiorità: se ritenesse di valere qualcosa esigerebbe di più.
No. E’ proprio perché non ho alcun complesso di inferiorità e sono sicura di me che non ho bisogno di usare lo status di vittima dell’oppressione maschile per farmi spazio nel mondo.
- Potrei dirle che conosco una moglie e madre che è un agnello sacrificale e che viene ripagata a pesci in faccia dalla sua famiglia, figlie incluse, che sono un po’ come lei.
Io conosco una donna che è madre e moglie e da sempre fa l’agnello sacrificale della sua famiglia e da quella condizione esibita con vittimismo tiranneggia gli affetti, accentra ed esige controllo, monopolizza, manipola, edulcora o plasma la realtà a proprio vantaggio, per risarcirsi di quel che le è mancato, non fa che insegnare ai figli a piagnucolare mentre i figli le dicono che dovrebbe smettere di piangersi addosso e dovrebbe lottare. E lei lotta, tutti i giorni, poverina, ma mentre lotta trae forza solo dalla condizione di martirio perché appena i figli si organizzano e le tolgono lavoro, impegni, fatiche dalle mani lei diventa apatica e non sa più che cosa fare. La sua identità si fonda sul vittimismo e da lì parte per imporsi. Senza il vittimismo non sa rivendicare diritti. Non sa lottare.
- Io pretendo che mi diano accesso a una serie di tutele.
Io li chiamo assistenzialismi perché sono solo palliativi giacché di strumenti per liberarsi per davvero non gliene dà nessuno. Lavoro, casa, reddito…
- Il maschile è responsabile di tutto.
Quello è il capitale. A lei fa comodo ignorare la differenza di classe che immagino ci sia anche tra me e lei.
- Il capitale è figlio del maschile.
Sarà ma oggi pure il femminile mi toglie la possibilità di lavorare. L’ultima riforma sul lavoro l’ha fatta una donna, mi pare.
- Io sono stata oppressa e dominata da secoli e per secoli.
Io la vedo ben vestita, con un lavoro sicuro e la percepisco come oppressiva e dominatrice intanto nei miei confronti. Non so dunque per quale ragione lei si dichiara vittima e perché io dovrei ritenerla tale. Non so perché lei voglia svuotare di senso la questione della violenza sulle donne separandola dalla questione di classe che è fondamentale. Quando va a chiedere le quote rose in nome delle donne vittime e oppresse lei lo fa per me o per lei?
- Lei non capisce. Gli uomini ci fanno del male.
Io capisco che creare fobie sociali sia un mezzo per dominare le masse con la paura. Dominarle, usarle e guidarle in alcune direzioni. C’è chi ha prodotto la fobia contro le donne e ancora oggi stiamo qui a ripetere noi lo stesso schema? Possibile che sopravvivere alla caccia alle streghe non ci abbia fatto capire proprio nulla? Che non abbiamo imparato nulla? Possibile che sappiamo solo usare gli strumenti del padrone con l’alibi che vogliamo liberarci del padrone?
- Lei è misogina e maschilista.
Affatto. Io sto dicendo che non c’è nessuno, ma proprio nessun oppressore che si dichiari tale per cattiveria. Tutti gli oppressori e i carnefici dicono che sono spinti da scelte di necessità. Dicono di agire per legittima difesa. Questo però non li ha resi meno oppressivi e autoritari.
- Mi sta dicendo che i bianchi sono vittime dei neri e che gli uomini sono vittime delle donne?
No. Io sto dicendo che siamo tutti vittime di persone ricche come lei che guidano la gente povera e precaria come me verso confini di liberazione che non mi corrispondono e che io non ho mai scelto. Le sto dicendo che io sono donna, bianca e precaria e che c’è una donna precaria e nera e un uomo precario e nero e uno bianco e precario e che tutti quanti noi siamo vittime di gente come lei, qualunque sesso abbia.
- Mi sembra di sentire i discorsi degli antifemministi.
C’è una generazione di uomini che non ha più punti di riferimento. La lotta contro la cultura oppressiva e patriarcale ha demolito, per fortuna, modelli e capisaldi che in parte resistono e che in parte sono cambiati in qualche modo. Che i generi siano una costruzione culturale pare essere assodato. Che la discriminazione di genere si fonda su un preciso piano educativo che spaccia ciò che è “cultura” come quello che sarebbe “natura” producendo una serie infinita di stereotipi sessisti a tutto tondo è innegabile. Che questo piano, maturato in secoli di storia plasmata sul dominio degli uomini anche sulle donne, sia stato comunque veicolato, realizzato, accettato, prodotto e riprodotto da tutti/e è innegabile anche questo.
- Quindi lei mi sta dando ragione.
No. Le sto dicendo che quando lei vuole educarmi a pensare che le donne sono migliori degli uomini e che gli uomini sono “bestie”* adopera esattamente lo stesso schema contro cui ho lottato e non può pretendere che la nuova generazione di uomini che ha accettato il fatto di non dover subire stereotipi sessisti di stampo patriarcale poi aderisca alla sua filosofia che sembra sessista tanto quanto. Non è forse lei che dice che i maschi vanno aggiustati? Se un uomo le dicesse che vuole aggiustare le donne e rieducarle in qualche modo lei cosa direbbe?
- Mi pare lei stia vaneggiando. Davvero lei è succube della cultura maschilista.
Ma che cos’è maschilismo per lei? Tutto ciò che non le somiglia? Intanto vorrei capire perché il suo sarebbe femminismo e il mio invece no. Vorrei capire perché si è appropriata di una parola svuotandola di contenuto e riempiendola di moralismi, schemi oppressivi e piani di dominio e rieducazione del mondo intero. Perché se il femminismo è il suo mi permetta di essere felice di dichiararmi antisessista a tutto tondo. Se il femminismo invece è quello che vivo io e tante altre allora io sono senza dubbio femminista.
- Non posso crederci. Sta forse dicendo che femminismo e maschilismo sono la stessa cosa?
Il suo femminismo e il maschilismo secondo me assolutamente si. Rispetto agli stereotipi sessisti che determinate. Entrambi credete che le persone sono valide per natura. Uomini per natura grandiosi e donne minimali per i maschilisti e donne per natura eccezionali e uomini “bestie”* per quelle come lei. Che i generi, tra l’altro, siano più di due e che siamo tutti/e persone non le viene neppure in mente. Mi dica lei dove sta la differenza.
- Io sono una donna e sono discriminata.
Disse ella dall’alto della sua tenuta da borghese stipendiata. La dominazione di classe quando parliamo io e lei, da donna a donna, viene prima di quella di genere. Lei domina me che sono precaria, domina gli stranieri, i neri, che sono più precari di me. Lei non è una vittima. Lei opprime.
- Io e lei abbiamo nemici in comune e dobbiamo stare unite in quanto donne.
Ma unita de che? Perché? A chi? A lei che sta unita con i suoi amici borghesi e ricchi? Lei fa rete con gente che con me non c’entra niente. Bisogna che lo capisca. E il fatto che abbiamo un utero entrambe non ci rende unite proprio per niente. Io rivendico la mia differenza. Io non sono come lei.
- Gli uomini sono il nostro nemico comune.
No. Ripeto: c’è una generazione di uomini che non ha più punti di riferimento. Cresciuti in contesti in cui si dice loro che gli uomini sono sbagliati, oggi stanno espiando colpe che a loro non appartengono e alcuni si ribellano. Alcuni non ne possono proprio più. C’è chi si rifugia nel passato per mostrare autonomia, in un recupero di tradizioni e valorizzazione di culture che comunque non sanno neppure interpretare e c’è chi invece si vive appieno questa crisi e se non vuol poggiare nel passato trova un presente fatto anche da chi arriva in lotta contro l’oppressione secolare subita e nel frattempo esige che colui il quale è disgraziato tanto quanto lei si pieghi al suo volere. Questa crisi di identità maschile va capita e non usata per convincersi e teorizzare la pericolosità di tutto un genere per acquisire diritti. I diritti che si ottengono perpetuando un sistema di dominio non sono conquiste. Non sono più neppure diritti. Vengono percepite come discriminazioni e come privilegi. E io voglio diritti e non privilegi.
- Io e lei non abbiamo nulla da dirci. Lei sta con i maschilisti.
Io e lei avremo qualcosa da dirci quando lei smetterà di pretendere che io sia uguale a lei in quanto che abbiamo entrambe un utero. Se lei non riconosce la mia diversità come può pretendere che il mondo riconosca la diversità delle donne? Prima veda di abbattere pregiudizi e barriere che riguardano lei e me e poi, solo poi, faccia la sua lotta. Purché non la faccia in nome delle donne. Purché non la faccia in mio nome…
Ps: E’ una storia di pura invenzione. Ogni riferimento a cose, fatti e persone è puramente casuale. L’intervista immaginaria alla aggiusta maschi comunque va inserita nel capitolo satira.
*Uso il termine “bestie” accanto a uomini perché spesso negli interventi di chi definisce gli uomini come molto cattivi il linguaggio è parecchio specista. Si attribuisce infatti all’animale, all’essere vivente non umano, alla “bestia” una connotazione negativa che in realtà non ha. E’ un ulteriore meccanismo di demonizzazione e oggettivazione. Ciò che è cattivo, la bestia, può essere mangiato…
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Offline vnd

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #1 il: Giugno 08, 2013, 12:32:06 pm »
Non riesco a capire dove sia stavolta l'inculata.
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Offline zagaro

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #2 il: Giugno 08, 2013, 12:48:08 pm »

Online Massimo

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #3 il: Giugno 08, 2013, 13:29:20 pm »
Non riesco a capire dove sia stavolta l'inculata.


L'inculata sta nel fatto che il femminismo, constatata la rabbia maschile che sta crescendo, volendola
cavalcare, ha deciso che conviene contrastare (o far finta di contrastare) il femminismo misandrico
dando ad intendere che il femminismo vero, autentico è un'altra cosa e combatte per la libertà di tutti. Quindi non può approvare la campagna di criminalizzazione del maschile ed anzi si oppone ad essa denunciandola come una forma di sessismo. Peccato che finora non ce ne siamo mai accorti!

Offline vnd

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #4 il: Giugno 08, 2013, 13:52:29 pm »
L'inculata sta nel fatto che il femminismo, constatata la rabbia maschile che sta crescendo, volendola
cavalcare, ha deciso che conviene contrastare (o far finta di contrastare) il femminismo misandrico
dando ad intendere che il femminismo vero, autentico è un'altra cosa e combatte per la libertà di tutti. Quindi non può approvare la campagna di criminalizzazione del maschile ed anzi si oppone ad essa denunciandola come una forma di sessismo. Peccato che finora non ce ne siamo mai accorti!

Quindi... anche tu, come me, visti i precedenti, sei pronto ad escludere a priori la buona fede.

Come si dice... chi nasce tondo non muore quadrato.
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Offline Stendardo

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #5 il: Giugno 08, 2013, 16:18:05 pm »
http://abbattoimuri.wordpress.com/2013/06/07/intervista-alla-aggiusta-maschio/

Esiste un cospicuo corpus derivante da evidenze genetiche , neurofisiologiche , etologiche , psicoanalitiche e sociologiche che mostrano in maniera scientifica ed incontrovertibile che la ripartizione duale tra il genere maschile e quello femminile è molto di più di un riduttivo costrutto di tipo "culturale" .

La teoria gender - queer  ha come obiettivo principale quello della frantumazione della identità maschile e di quella femminile in un folle processo di distruzione-autodistruzione con conseguenti e gravi ripercussioni in ambito familiare e sociale e sulle cui macerie dovrà poi sorgere la dittatura femminista . In questo  è in perfetta linea con tutte le altre femministe .

Al contrario , essere uomo o essere donna costituiscono un unicus , una realtà basilare e tangibile . Non esistono altre vie .

La conformazione corporea di un uomo e di una donna comprendono una struttura anatomo-fisiologica chiaramente complementare , e biologicamente fondamentale che secondo i principi dell'evoluzionismo scientifico di Charles Darwin , la natura (ed il Signore per chi è credente) , ci ha fornito per uno scopo ben preciso : la prosecuzione della specie .

La struttura corporea maschile "perforante" e quella femminile "assimilante" stanno a confermare che l'uomo e la donna sono stati fatti l'uno per l'altro nelle rispettive differenze complementari .

L'uomo e la donna , rappresentano quindi un quadro di equilibrio voluto dalla natura e per chi è credente dal Signore .

Ne deriva che la naturali differenze tra l'uomo e la donna non sono un ostacolo da abbattere ma al contrario debbono essere una chiamata ad un'unione armonica .   
« Ultima modifica: Giugno 08, 2013, 18:11:50 pm da COSMOS1 »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Angelo

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #6 il: Giugno 08, 2013, 17:05:40 pm »
Abbattere in favore di chi? Di cosa?
Per me, le femministe, così come altre categorie di persone, hanno uno scopo. Alcune, credo poche, lo conoscono. Altre hanno tare mentali. Altre non hanno capacità logiche essenziali da capire la discriminazione che loro attuano e la contraddizione con la nostra Costituzione (la prima, quella che fecero immediatamente dopo la 2° guerra mondiale). Altre sono mosse dai sentimenti e non dalla ragione. Altre devono rivalersi contro l'uomo per loro frustrazioni. Poi ci sono i femministi. Hanno la loro funzione, però sono più sgradevoli degli escrementi. Forse amanti del masochismo, forse "fini" conoscitori del futuro occidentale cercano di ritagliarsi una nicchia, altri ancora non hanno capacità logiche e di comprensione, altri ancora sbavano per un pelo di pucchiacca.
In entrambi i casi, femministi, femministe, mondialisti, fautori "del progresso", hanno un valore prossimo allo zero.  E non mi dilungo, perché, come è ormai sempre più evidente, il controllo c'è . E le nostre parole, pur essendo irreprensibili pesano di fronte alle menzogne di questi, (li chiamerò meganoidi) "meganoidi". E la foto su un sito, la foto di un robot che mostra il braccio, un robot con colori rosa, che cosa significa se non il futuro prossimo? E cosa rappresenta se non il loro fine di mondo asessuato? (per alcuni un sito con cui "allearsi" quasi... :doh: )
 
Tornando alle domande...
In favore di chi? In favore di un mondo nuovo, liquido, robotico... Il mondo nuovo. Controllato, privato di morale, di storia, di valori.
Del resto, un mondo "senza soldi", il lavoro  svolto dalle macchine,  non ricorda qualcuna? E stranamente, il mondo "nuovo", non lo vogliono così tante persone occidentali? Il femminismo è un ramo dei meganoidi, diciamo il ramo culturale. E, ancora non ho visto professori universitari ribellarsi. Solo fattori terzi possono svegliare il "cane che dorme".
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #7 il: Giugno 08, 2013, 17:21:34 pm »
@Sandokan: il pregiudizio è utile fino ad un certo punto. Va bene, se ogni volta che una femminista apre bocca dovessimo supporre che possa essere sia intelligente che in buona fede, passeremmo il tempo a farci seghe.
Epperò il pezzo ripiortato sopra non viene da una qualunque, viene da una con cui abbiamo dialogato per mesi, quindi un minimo di considerazione la dovrebbe meritare. Merita che ci poniamo il dubbio se sia in buona fede e intelligente nello stesso tempo e quindi se merita una discussione seria.
Ma se a questo dubbio rispondi con il pre-giudizio, anche ammesso che alla fine tu abbia ragione, di fatto ti precludi ogni possibilità di dialogo con chiunque. Perchè chiunque potrebbe ragionare così: con loro non si discute, hanno le loro idee e non li smuovi.
Noi dobbiamo dimostrare che non è vero e che ai ragionamento seri rispondiamo seriamente.
E quello sopra a mio parere è un ragionamento serio a cui possiamo e forse dobbiamo rispondere seriamente.
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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #8 il: Giugno 08, 2013, 18:03:25 pm »
Cosimo, le tue sono valutazioni ponderate, ma dimentichi diversi particolari che la tipa in questione ha omesso in quei mesi... E le omissioni, a domande precise, non mi piacciono. Mi piacciono le posizioni chiare, non le persone che parlano dicendo tutto e il contrario di tutto. Quindi, indipendentemente dal credo politico, sessuale, maschilista, femminista etc., come possono considerare positivamente una persona che non sa neanche cosa vuole?

Sul trattato di Istanbul, che dice ? Sull'Istat che falsifica, che dice? O devo tenermi le "aperture" sul web di una femminista, forse ex femminista, post femminista? A che pro? Per dimostrare ai lettori che siamo migliori? 2+2 fa 4 . Non c'è bisogno del consenso. Il fatto è lì, se poi uno di proposito deve ingraziarsi il pubblico sbaglia ed ottiene l'effetto contrario. Anzi, proprio in questo periodo storico, ci vogliono i dati reali, la logica. La ricerca della Verità, altrimenti si sta andando in direzioni opposte. Così la vedo.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #9 il: Giugno 08, 2013, 18:15:49 pm »
Tornando a questioni più pressanti, il femminismo è un ramo, ma si deve capire la pianta da dove viene, da chi  è composta, nomi, soldi, ong... Quella che hai nominato, pur avendo i suoi perché, quanto conta? L'Italia sta per approvare quella cosa ignobile ... L'NSA ha ammesso di registrare tutti i dati, i Grillini, che tanto parevan fighi e alternativi, sono dei gate keepers. Le Femen son sponsorizzate da ONG potenti... La soluzione ? Forse sarà proprio la crisi a riportare indietro l'orologio, perché anche i gesti nobili, come quello di Venner, sono stati derisi da troppi. Meganoidi del cazzo.
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #10 il: Giugno 08, 2013, 18:29:15 pm »
@Sandokan: c'è una fase di "confusione" che precede ogni vero cambiamento di posizione. Un tale che il giorno prima indossava la camicia nera e il giorno dopo canta Bella Ciao mi puzza di opportunista. Purtroppo molti italiani. Invece dovremmo approfittare di questa fase di "confusione" perchè è senz'altro feconda e potrebbe portare argomenti utili per approfondire anche il nostro punto di vista.
Finchè tutto è chiaro (i buoni di qua , i cattivi di là) non cambia nulla.
In questa fase riconosco che ci sono molte ambiguità nella posizione di Laglasnost, ma queste ambiguità non mi paralizzano, anzi sono uno stimolo per riflettere.

Soprattutto se confrontate con il nostro punto di vista, perchè se è chiaro che il femminismo è il male, la via d'uscita non è chiara. Pochi tra noi credono che un puro e semplice regresso ad una società tradizionale (o a come ce la immaginiamo) sia praticabile e/o auspicabile. D'altra parte è altrettanto vero che la frase "indietro non si torna" è folle: detta da colui che è lanciato verso il dirupo appare più come una dichiarazione di suicidio.
La realtà è che in qualche modo indietro si dovrà tornare, il problema non è se, ma come. Se per obbligo  o per scelta, se su questo o su quell'aspetto, etc. Perchè Vico ha chiarito che il ricorso storico non è un puro e semplice tornare ad un punto di partenza, è un ritorno invece in qualche modo innovatore.
Ma la cosa non mi pare per nulla chiara, perciò confrontarci con un'altra posizione dialettica, non dogmatica, mi sembra utile. Anche nella diversità/opposizione/conflitto dei punti di vista.
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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #11 il: Giugno 08, 2013, 18:43:16 pm »
Cosimo, apprezzo il tuo ottimismo, ma non credo che le cose cambieranno. E' solo una posizione in bilico su alcune questioni, c'è la crisi... Ma tu vedi, giusto per farti un esempio, gruppi comunisti suonare come una volta? Ma no, e se lo erano, molti di loro si professano neutri... O apolitici...
Non è detto che l'Occidente vinca, e l'Oriente in Italia non è così lontano... E se con un italiano, diciamo parli e puoi giocare delle carte, con uno che viene DALLA FAME, come fai a sopravvivere? Eh... c'è da vedere questo aspetto pratico. Poi, è anche vero il discorso della giacca nera e del cambio di casacca. E' vero pure che le sue comari non sono proprio dei fulmini, e che lei, da questo punto di vista, brilla (rispetto a loro). Però, ripeto, ca nisciun è fess. Sulle questioni chiave, cosa pensa? Affido condiviso? Trattato di Istambul? Doppi standard? Soldi alle ong femministe? Soldi solo alle bimbe del terzo mondo? Doppi standard nelle pene? Obbligo di doppia preferenza per le donne nelle elezioni? Perché altrimenti parliamo di intenzioni, le quali, pur essendo fonte di "speranza" non mi interessano.
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #12 il: Giugno 08, 2013, 18:50:16 pm »
il nodo centrale non è se Laglasnost cambia filosofia e se diventa maschilista  :lol:

il nodo centrale è se noi cambiamo, se il nostro punto di vista si allarga

perchè ormai non possiamo più dire che siamo nelle catacombe, che nessuno ci caga
ormai abbiamo anche troppa visibilità: quel che ci manca sono gli argomenti, le ipotesi e le proposte

vedi quel presuntuoso del Marchi: sta là a sentenziare che sembra che lui sappia tutto, poi vai a vedere e cosa propone? massimo massimo il bordello gratis per tutti!

eddai!

e se tu ritieni che io sia ottimista nel continuare a sperare che noi possiamo trovare una via d'uscita dal buco (!) bhè allora sì che mi deprimo  :crybaby:
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Offline Mercimonio

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #13 il: Giugno 08, 2013, 19:30:23 pm »
comunque io su certi siti anglofoni leggo anche di donne che si lamentano di alcuni effetti indesiderati o imprevisti del femminismo imperante :

1 - viste le leggi draconiane femministe in ufficio nessuno piu' osa "farsi avanti" con le colleghe, neppure al di fuori dell'azienda come ad esempio durante cene o happy hour aziendali, ci sono sorrisi e chiaccherate e email e messaggini e tutto il resto ma finisce li'.

2 - visto che le donne ora la danno via gratis al primo che capita il "valore" della loro topa e' in caduta libera e i maschi ne prendono atto, di conseguenza la maggior parte dei maschi si "aspettano" che la donna scopi la sera stessa in cui la conosci o la baci e senno' passano ad altro senza farsi piu' risentire ... c'e' da dire che il "one night stand" e' una cosa prettamente anglofila ma anche in nord italia non e' certo cosa rara !

3 - vista l'offerta di topa il maschio diventa anche sempre piu' esigente e non trova motivo per andar dietro alle cozze, se si deve sbattere lo fa per una almeno carina, e senno' preferisce andare a casa e farsi una pippa !

4 - chat erotiche e siti di Dating favoriscono anche qui il maschio che senza grossi sbattimenti puo' contattare decine di ragazze papabili, scoparle e poi passare ad altro.

5 - alle donne over-40 non resta altro che i siti di Dating ma li' i maschi cercano solo avventure, non matrimonio o altro.

6 - chi cerca quindi una ragazza a lunto termine ? sembrerebbe siano sempre meno maschi a farlo ! perche' impauriti dalle leggi, dal divorzio, da mille altre cose, a loro va benissimo una scopata e via, e i pochi che si vogliono impegnare sono molto esigenti !



hahaha vabbe' potrei andare avanti a oltranza ma a me viene da ridere che questi era causa/effetto ben previdibili ... le cozze ora non se le carica nessuno e ora iniziano a incazzarsi hahaha ... cioe' dico cozze ma puo' benissimo anche essere ragazze normali e anonime ma che si fanno mille seghe mentali ... il risultato e' uguale ... escono con tanta gente ma poi nessuno se le sposa o se le tiene a lungo !

e perche' dovrebbero ?

Offline Mercimonio

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Re:Intervista alla aggiusta maschi
« Risposta #14 il: Giugno 08, 2013, 19:38:34 pm »
vedi quel presuntuoso del Marchi: sta là a sentenziare che sembra che lui sappia tutto, poi vai a vedere e cosa propone? massimo massimo il bordello gratis per tutti!

sia Marchi che Animus devono essere segaioli incalliti secondo me.

e viste le loro assurde seghe mentali parere non riuscirebbero ad andare in buca neppure a Pattaya e neppure dopo averli fatti bere.

visto che qui si parla di maschilismo dovrebbe essere un requisito primo quello di chiavare se non altro ogni tanto, se non altro ogni 2-3 mesi cazzo, anziche' stare anni a inveire contro l'intero genere femminile perche' a loro le donne non la danno neppure a pagamento.

perche' c'e' una bella differenza tra l'essere maschilisti o affini alla QM e cadere nella misoginia fine a se' stessa.
per quanto le donne possano essere stronze oggi non implica si debba odiare a morte il 50% della razza umana !

io giusto oggi sono stato trattato in modo discutibile da una donna ma me la metto via e non ci penso neanche sopra, fa parte dell'essere maschio venire trattato di merda e ricevere sputi in faccia senza motivo, domani e' un altro giorno e vaffanculo .. solo 1 su 10 e' buona, questa e' la media purtroppo ma lo si accetta e non ci si fa sopra mille seghe mentali.

loro parlano di uomo, di Vero Uomo ? beh il vero uomo scopa !
perche' senno' mi spiace ma l'alternativa alla loro teoria e' solo la pederastia o il fare l'eremita ...

Dio ci ha dato il cazzo per chiavare, non solo per pisciare !
e ci ha fatto grandi e grossi e sicuri di se' anche per essere in grado di trovare uno straccio di donna.

io certi articoli di Marchi li trovo perfino illeggibili da quanto sono fuori dalla realta'.