Autore Topic: la solitudine maschile come problema sociale?  (Letto 38957 volte)

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Offline kautostar

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #75 il: Luglio 16, 2013, 01:50:20 am »
Sono consapevolissimo che nella situazione attuale o paghi o non scopi, però credo che da antifemminista perlomeno ci si debba impegnare nel cercare di puntare sul rapporto qualità/prezzo migliore possibile; altrimenti è inutile.
Non è solo nella situazione attuale, ma è da quando esiste l'uomo(perlomeno l'uomo civilizzato), che è così....non a caso si dice che la prostituzione sia il mestiere più antico del mondo. Il fatto è che tra uomini e donne esiste una disparità sessuale NATURALE(le donne non hanno lo stesso bisogno di fare sesso che abbiamo noi, molte possono stare senza anche per mesi o anni senza risentirne minimamente), e questa disparità può essere parzialmente colmata solo pagando. E per "pagare" non intendo solo pagare in contanti una prostituta, ma esistono tanti altri modi materiali e immateriali di "pagare"(farla sentire amata, riempirla di regali, farle fare la mogliettina mantenuta, soddisfare il suo desiderio di maternità, condividere con lei passioni comuni ecc..ecc...). Insomma siccome la donna media non è interessata al sesso fine a se stesso, senza sentimenti e senza promesse, per scopare bisogna quasi sempre dare in cambio qualcosa(a livello sentimentale o materiale)
 
L'unico sesso veramente  gratis è quello omosessuale!

Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #76 il: Luglio 16, 2013, 02:29:26 am »
Non è solo nella situazione attuale, ma è da quando esiste l'uomo(perlomeno l'uomo civilizzato), che è così....non a caso si dice che la prostituzione sia il mestiere più antico del mondo. Il fatto è che tra uomini e donne esiste una disparità sessuale NATURALE(le donne non hanno lo stesso bisogno di fare sesso che abbiamo noi, molte possono stare senza anche per mesi o anni senza risentirne minimamente), e questa disparità può essere parzialmente colmata solo pagando. E per "pagare" non intendo solo pagare in contanti una prostituta, ma esistono tanti altri modi materiali e immateriali di "pagare"(farla sentire amata, riempirla di regali, farle fare la mogliettina mantenuta, soddisfare il suo desiderio di maternità, condividere con lei passioni comuni ecc..ecc...). Insomma siccome la donna media non è interessata al sesso fine a se stesso, senza sentimenti e senza promesse, per scopare bisogna quasi sempre dare in cambio qualcosa(a livello sentimentale o materiale)
 
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OK. Ma ti domando una cosa: il gap di potere sessuale è stato sempre questo o ci sono stati periodi di maggiore/minore equilibrio??

Offline kautostar

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #77 il: Luglio 16, 2013, 02:44:16 am »
OK. Ma ti domando una cosa: il gap di potere sessuale è stato sempre questo o ci sono stati periodi di maggiore/minore equilibrio??

Questo non te lo saprei dire, ma a giudicare dai racconti di mia nonna(che se n'è andata 5 anni fa, alla veneranda età di 90 anni), pare che in passato(inizi del '900) non fosse molto diverso. Io sono convinto che fondamentalmente si tratti di un gap naturale(cioè non è stato creato ex novo dalle femministe), che addirittura esiste anche negli scimpanzé (è stato osservato che i maschi di alcune scimmie antropomorfe, regalano cibo e spulciano le femmine, in cambio di rapporti sessuali), e al massimo ci si può mettere una pezza(ad esempio creando bordelli low cost, o cercando di intervenire a livello culturale- pare che in alcuni paesi stranieri le donne sono abituate a dare meno valore al sesso, e a darla con più facilità) però credo che non si potrà mai arrivare alla totale uguaglianza da questo punto di vista!

Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #78 il: Luglio 16, 2013, 07:01:37 am »
Abbiamo già detto più volte che più che la nazionalità vale l'ambiente e bastano pochi giorni per una donna ad adeguarsi. Quindi, siccome questo è il forum della QM, non www.cometrombarerisparmiando.it , io sono interessato a soluzioni collettive più che soluzioni individuali. Non è che la QM si risolve con una vacanza a Pattaya. Quando ritorni da Pattaya avrai ancora a che fare con il tuo Paese, no?

chiedilo all'esercito di puttanieri che ogni anno si fa un mese o piu' di ferie in thailandia o brasile o cuba .. alcuni di questi se ci parli ne hanno fatto uno stile di vita ossia in italia hanno quasi del tutto gettato la spugna e le donne manco le guardano in faccia, lavorano sodo e mettono da parte tutti i soldi per poi farsi le vacanze in asia o sud america dove trombano come ricci.

tra l'altro mica sono tutti vecchi grassi brutti e pelati, anzi vedo molti giovani dai 30 in su che semplicemente si sono rotti i coglioni, non e' neanche detto che scopino tutte le sere poi alcuni si trovano una che gli piace e la tengono 2-3 settimane, c'e' di tutto c'e' anche gente di 25 anni che cerca di scopare gratis come gente che in italia ha la moglie o la morosa.

ci sono anche gli "stagionali" che lavorano nel turismo in italia, fanno 6 mesi in italia e 6 mesi all'estero.

tu la fai sembrare come fosse un girone dantesco per disperati e morti di figa ma non e' assolutamente cosi', sono posti dove la gente va per divertirsi e ti garantisco la scelta e' enorme anche se non scopi, puoi bere mangiare ballare andare sulle isole come pure nei musei o fare shopping o nuotare o andare in barca o prendere il sole, sta a te e al tuo budget.

se il problema fosse solo chiavare conviene andare in germania allora, 50 euro in un FKK Club o tariffe "all inclusive" tutto il giorno, chi te lo fa fare di andare in capo al mondo ?





Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #79 il: Luglio 16, 2013, 07:12:41 am »
Per me invece si potrebbe mettere tutto insieme nello stesso calderone. Alla fine, sono sempre dei pagamenti, ma in forme diverse. Alla fine, è la cifra che fa la differenza. Un conto è pagare 30 euro, un conto è pagarne 300.
Però, sul cambio, soprattutto per uno misogino e poco simpatico, la prostituzione è vantaggiosa; e infatti le femministe l'hanno capito.
E' stupendo dire alle ragazze "Guarda che io non sono morto di figa, quando voglio scopare so dove andare, bastano 50€". La prostituzione è utile, anche se qui molti hanno capito che la penso al contrario.

ma e' esattamente cosi' infatti ! e in realta' in certi paesi bastano meno di 20$ (15 euro) se proprio hai pochi soldi.
yes, di fatto puoi dire chi me lo fa fare di perdere tempo con ste stronze quando posso affittarmi una ragazza per un mese ?

ma cosa credi che tutti i ricchi e anche calciatori e attori di hollywood vanno con le escort ? se fosse una cosa squallida non lo farebbe nessuno.

c'e' questa assurdo stereotipo che la prostituta sia quella da strada tossica malata e che manco si lava tra un cliente e l'altro.

NON e' cosi' ! sono ragazze normali e se le vedi in borghese non ci faresti neanche caso, come entrare dal parrucchiere .. chiaccherano, sorridono, bla bla bla .. tutto normale infatti i neofiti restano shockati da quanto sia normale la cosa, perche' fin da bambini veniamo martellati dalla propaganda femminista che vede le mercenarie come il male assoluto.

si discute troppo di sesso anziche' far sesso, questo e' il dramma.
e come voi si finisce per vedere una scopata come qualcosa di unico e irripetibile da ricordare per gli anni a venire, e' questa la vostra rovina, se iniziaste a scopare una diversa ogni weekend dopo un po' non vi ricordereste manco il nome delle ragazze e neanche in che frangente o situazione le avete chiavate, diventera' tutto normale e abitudinario e alla fine persino diventera' monotono, ebbene si' !

e questo perche' appunto il sesso fine a se' stesso e' solo attivita' fisica e non c'e' alcun motivo per idealizzare come Venere le donne che vediamo in giro e che se la tirano tanto, la loro e' una figa di gomma e non d'oro come molti erroneamente pensano !


Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #80 il: Luglio 16, 2013, 07:17:19 am »
Non c'entrano dogmi mentali dovuti all'educazione; nessuno mi ha educato all'antifemminismo o alla castità. Io sono stato precocissimo nell'avere un senso di giustizia e quindi da sempre ho criticato le storture. Ho detto che sono di base contrario ai pagamenti, non per un pudore cattolico o di rispetto per l'essere umano, ma perché è l'ammissione di un valore sessuale inferiore, cioè è una sottomissione.
Sono consapevolissimo che nella situazione attuale o paghi o non scopi, però credo che da antifemminista perlomeno ci si debba impegnare nel cercare di puntare sul rapporto qualità/prezzo migliore possibile; altrimenti è inutile.

ma qui la sottomissione non c'entra nulla, e se c'e' e da parte della ragazza non certo del cliente che e' appunto la parte attiva !

e' un mestiere, un lavoro ! e il lavoro si paga !
lei ti da' il servizio che tu chiedi, e tu paghi il servizio, come faresti con chiunque altro.

e' lei a sottostare e sottomettersi ai tuoi gusti e alle tue fantasie, non viceversa.

qualita'/prezzo : idem, ti costera' sempre meno andare a mignotte che non portare a cena
una tipa che se la tira.

se poi parliamo di escort vabbe' li' chiedono cifre folli, ma persino in germania e olanda puoi scopare una che lavora in casa per 50 euro
quindi sono prezzi relativamente popolari contando che oggi certe disco chiedono 30 euro di ingresso e 10 euro per un drink e in piu' il parcheggio e la benzina e tutto il resto.


Offline Mercimonio

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #81 il: Luglio 16, 2013, 07:27:19 am »
OK. Ma ti domando una cosa: il gap di potere sessuale è stato sempre questo o ci sono stati periodi di maggiore/minore equilibrio??

NO ! era MOLTO peggio in passato !

in passato era come oggi nei paesi islamici e anzi avevo dei colleghi siciliani che mi raccontavano in certi paesi sui monti da loro le ragazze erano praticamente intoccabili e non uscivano mai di casa se non accompagnate e ovviamente si sposavano vergini e giovani.

anche i miei nonni stessa solfa, le ragazze ci potevano solo parlare dopo la messa la domenica o il sabato/domenica quando andavano a passeggio in centro ma avevano sempre dietro la madre e altre rompicoglioni a "protezione" o persino i fratelli !

non esisteva proprio il concetto di "morosa", o si era fidanzati o si era sposati, nessun compromesso in mezzo e bisognava chiedere il permesso al padre di lei.

quindi, gli scapoli (maggiorenni) se potevano andavano ogni tanto nei bordelli, e le ragazze chiuse in casa.
sesso e tuttto il resto erano argomenti praticamente taboo.

niente disco tranne le Balere, e i bar erano posti per uomini principalmente.

da quel che ho capito solo gli studenti universitari avevano delle morose ma era tutto molto platonico all'epoca e le ragazze erano sempre tenute d'occhio se anche si riusciva a combinare qualcosa tutti poi lo sapevano il giorno dopo.

solo con gli anni 60/70 la solfa e' cambiata.

altri periodi di libertinaggio ? mah ... penso solo in epoca greco/romana ma a leggere i resoconti degli autori classici sembra i piu' maiali fossero gli Etruschi non certo greci o romani.

in asia e' sempre stato un puttanaio invece ma nel senso di geishe ed escort e mignottone a prezzi popolari, MAI inteso come facilita' nel trovare una morosa e far sesso gratis, quello non esiste neppure oggi se non in alcuni paesi asiatici ricchi e pure li' con le dovute eccezioni.

chi si lamenta che non trova uno straccio di donna, beh ricordiamoci questa cosa del "trovarsi una ragazza" e' una cosa molto recente quindi, 50 anni al massimo.


Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #82 il: Luglio 16, 2013, 08:28:00 am »
Mercimonio tu gestisci qualche giro di ragazze in affitto là?

Non è solo nella situazione attuale

sono d'accordo anche secondo me il femminismo e la libertà sessuale sopratutto ha abbassato molto il valore della donna.
Peraltro sono anche quelle feministe che si fanno brutte apposta per non essere oggetto di desiderio maschile.
Forse quelle sono molto in sintonia con alcuni di voi.

NO ! era MOLTO peggio in passato !

anche secondo me

Citazione
in passato era come oggi nei paesi islamici e anzi avevo dei colleghi siciliani che mi raccontavano in certi paesi sui monti da loro le ragazze erano praticamente intoccabili e non uscivano mai di casa se non accompagnate e ovviamente si sposavano vergini e giovani.

anche i miei nonni stessa solfa, le ragazze ci potevano solo parlare dopo la messa la domenica o il sabato/domenica quando andavano a passeggio in centro ma avevano sempre dietro la madre e altre rompicoglioni a "protezione" o persino i fratelli !

vedi, io non credo che in est europa ma penso neanche in Francia era cosi, almeno da 150 anni. a voi le donne sono state sempre tenute piu strette e ancor oggi sono presenti gli stessi atteggiamenti, come nei paesi anglo-sassono una volta vittoriani oggi ti  possono dare la multa per un sguardo sessuato troppo lungo.
Poi anhce d anoi certo era bisogno del permesso del padre per sposarsi che non è niente di male, se ti voleva bene decideva come è meglio per te.

Il medioevo era abbastanza libertino, vedi il Decameron o le storie di Canterbury.



 
Citazione
Il fatto è che tra uomini e donne esiste una disparità sessuale NATURALE(le donne non hanno lo stesso bisogno di fare sesso che abbiamo noi,
e c'è anche quella disparità sessuale Naturale che le conseguenze del sesso solo per sesso per una donna sono completamente diverse,
perché voi non rischiate di restare incinti e dover prendere la responsabilità di un esserino umano nato e creato solo per un attimo di piacere sessuale fine a se stesso.


« Ultima modifica: Luglio 16, 2013, 08:40:30 am da Lucia »

Offline TheDarkSider

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #83 il: Luglio 16, 2013, 09:17:54 am »
In breve.
Non sono un discepolo di Barnart, non capisco per quale motivo ci deve essere il senso di colpa cattolico o come lo chiami, ma solo gli uomini ne sarebbero colpiti, mentre nessuna donna ha il senso di colpa per non aver partecipato alla maggior parte delle guerre e aver salvato le chiappe diversamente da mariti, fratelli e cugini. In sintesi, non mi convince come teoria.
Nella donna non c'è senso di colpa perché il  dogma al quale credono la stragrande maggioranza degli occidentali è che sono le donne ad essere state discriminate nei secoli dei secoli amen.
E che ci credono quasi tutti, in occidente, lo dimostra il fatto che, nelle discussioni dal vivo o su Internet, perfino il più agguerrito degli antifemministi premette sempre che certe battaglie femministe del passato sono state giuste per raggiungere la parità ( sottintendendo che prima di quelle battaglie la parità non c'era nel senso che le donne erano discriminate ).

La mia teoria non ti convince? Non mi stupisce, non hai nessuna esperienza di Asia o altri paesi in cui il femminismo è sconosciuto proprio perché gli uomini non hanno nessun senso di colpa nei confronti delle donne e quindi si fanno i cazzi propri in allegria ( si sposano solo donne giovani e vergini o comunque molto pudiche, poi si fanno tranquillamente l'amante, vanno a puttane, ecc. ).
Direi che non abbiamo altro da dirci, per me le tue teorie sono buggate e tu pensi lo stesso delle mie, solo evita di dire che non sono antifemminista quando il mio pensiero, oltre a essere supportato da una vasta esperienza reale, è pure in linea con importanti autori antifemministi come Barnart.
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #84 il: Luglio 16, 2013, 13:06:36 pm »
Dimenticavo...

Allora Lucia, me la fai conoscere o no questa ragazza che cerca un uomo per le sue qualità interiori e non per i soldi? Io sto sempre aspettando!  :D

e perché dovrei farla conoscere a te se cerca un uomo per le sue qualità interiori non uno che si vanta che lussinga le donne solo per trombarle ...(nella tua presentazione)  :D

non conosco ragazze ventenni liberi conosco donne sposate con uomini di redito modesto
e conosco teenegers o studentesse che escono con ragazzi che non hano nessun redito (alunni o studenti anche loro.

Ma ho letto tante situazioni dove uomini si lamentavano che sono state tradite da donne malgrado le avevano pagato tante cose. E io non trovo nulla di strano se i soldi non obbligano le donne alla fedeltà

Offline Lucia

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #85 il: Luglio 16, 2013, 13:25:49 pm »

Questo è un fatto noto e su cui non vale neanche la pena discutere: l'uomo russo, cinese, arabo, ecc. non si sentira MAI in colpa per le supposte discriminazioni subite dalle donne, l'uomo occidentale sì ed è per questo che è ormai una larva senza volontà e totalmente accondiscendente ad ogni capriccio femminile e femminista.

Il motivo è che l'uomo occidentale, anche se si dichiara ateo, vive immerso  in una cultura in cui il concetto di colpa collettiva è fondamentale ( altrimenti perché nessuno sfancula gli ebrei quando insistono con le responsabilità per l'olocausto, quando le persone che hanno davvero partecipato a quella carneficina sono una ristretta minoranza di ottuagenari mentre tutti gli altri sono, per definizione, INNOCENTI di quel crimine? ).
E siccome è entrato nel mainstream che le donne subiscono e hanno subito per secoli discriminazioni dagli uomini, questa colpa pesa sull'animo degli uomini occidentali.
E solo di loro, perché un russo, un cinese, un arabo ti riderà sempre in faccia se gli parli di questa colpa.

io non ho studiato nella scuola italiana e non so che sensi di colpa vi hanno istillato
però sensi i colpa per grandi genocidi per esempio li ho avuti anch'io, e mi sono venuti in modo spontaneo, alla lettura di un libro (nel mio caso era la conquista dell'America che mi ha fatto quest'effetto), i disastrie cologici ci fanno sensi di colpa anhce a noi, non credo che meno che agli uomini.
Poi noncredo che bisogna avere sensi di colpa per fare continua penitenza

ma per essere coscienti che tutte le cose che ci sembrano conquiste fantastiche  e ideali meravigliosi da seguire senza dubbio possono trasformarsi nel proprio contrario.
A me questa ideea mi difende penso dal fanatismo, dal vedere qualsiasi ideologia come bene assoluto. Non, tutto puo trasformarsi nel proprio contrario.

Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #86 il: Luglio 16, 2013, 22:09:06 pm »
Nella donna non c'è senso di colpa perché il  dogma al quale credono la stragrande maggioranza degli occidentali è che sono le donne ad essere state discriminate nei secoli dei secoli amen.
E che ci credono quasi tutti, in occidente, lo dimostra il fatto che, nelle discussioni dal vivo o su Internet, perfino il più agguerrito degli antifemministi premette sempre che certe battaglie femministe del passato sono state giuste per raggiungere la parità ( sottintendendo che prima di quelle battaglie la parità non c'era nel senso che le donne erano discriminate ).

La credenza che le donne abbiano vissuto meno felicemente degli uomini è dovuta alla grande narrazione femminista. Tu dirai che alla GNF si è sommato il senso di colpa dovuto al cattolicesimo e quindi il femminismo ha avuto terreno fertile per le proprie idiozie;  :hmm:
ma la GNF mica nasce dal cattolicesimo.


La mia teoria non ti convince? Non mi stupisce, non hai nessuna esperienza di Asia o altri paesi in cui il femminismo è sconosciuto proprio perché gli uomini non hanno nessun senso di colpa nei confronti delle donne e quindi si fanno i cazzi propri in allegria ( si sposano solo donne giovani e vergini o comunque molto pudiche, poi si fanno tranquillamente l'amante, vanno a puttane, ecc. ).

Questo avviene quando il gap di valore sessuale tra uomo e donna diminuisce.

Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #87 il: Luglio 16, 2013, 22:17:33 pm »
ma qui la sottomissione non c'entra nulla, e se c'e' e da parte della ragazza non certo del cliente che e' appunto la parte attiva !

e' un mestiere, un lavoro ! e il lavoro si paga !
lei ti da' il servizio che tu chiedi, e tu paghi il servizio, come faresti con chiunque altro.

e' lei a sottostare e sottomettersi ai tuoi gusti e alle tue fantasie, non viceversa.

Eh no, non mi hai capito. Stai dando per scontato che l'uomo ha valore inferiore, ma non lo ammetti. Io ho detto che è sottomesso perché pagare è l'ammissione di un valore inferiore; se avesse un valore superiore, sarebbe stato lui a ricevere i soldi o i favori. Invece un uomo normale che si prostituisce per strada, ha speranze solo di trovare clienti gay.

Dici che è lei a sottostare ai miei gusti, però difficilmente un uomo può dire che se si sottomette ai gusti di lei, allora è giusto che venga pagato.

Detto questo, non voglio offendere la categoria di chi spende parecchio in prostitute, non è qui il posto dove queste persone devono trovare insensibilità e tentativi di conversione; non lo vedo come disonorevole. Però, in fin dei conti, la QM è il gap tra i due sessi e quindi discorsi come quelli che ho letto sul non accontentarsi sono all'antitesi della QM.

Offline Warlordmaniac

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #88 il: Luglio 16, 2013, 22:21:49 pm »
tu la fai sembrare come fosse un girone dantesco per disperati e morti di figa ma non e' assolutamente cosi', sono posti dove la gente va per divertirsi e ti garantisco la scelta e' enorme anche se non scopi, puoi bere mangiare ballare andare sulle isole come pure nei musei o fare shopping o nuotare o andare in barca o prendere il sole, sta a te e al tuo budget.

se il problema fosse solo chiavare conviene andare in germania allora, 50 euro in un FKK Club o tariffe "all inclusive" tutto il giorno, chi te lo fa fare di andare in capo al mondo ?

Ecco, è qui il problema. Hai già fatto altre battaglie dialettiche contro dei moralisti antiprostituzione e quindi sei prevenuto. Io non faccio sembrare nulla; i morti di figa non li giudico dal posto in cui trascorrono le vacanze; tanto già so che l'uomo attuale è costretto a seguire delle aspettative dall'ambiente sociale e i suoi "trofei di guerra" sono il biglietto da visita per quando ritorna a casa.

Offline controcorrente

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Re:la solitudine maschile come problema sociale?
« Risposta #89 il: Luglio 16, 2013, 22:24:17 pm »
E che ci credono quasi tutti, in occidente, lo dimostra il fatto che, nelle discussioni dal vivo o su Internet, perfino il più agguerrito degli antifemministi premette sempre che certe battaglie femministe del passato sono state giuste per raggiungere la parità ( sottintendendo che prima di quelle battaglie la parità non c'era nel senso che le donne erano discriminate ).

Permettimi Dark, se non sono io il più agguerrito degli antifemministi poco ci manca. E il sottoscritto non ha MAI sostenuto che le battaglie femministe del passato sono state giuste per raggiungere la parità, ovvero che prima di quelle battaglie le donne erano discriminate.
E oltre a me ce ne sono altri in questo forum che mai sosterrebbero simili idiozie. Ne ho conosciuti pure su Antifeminist.