Finalmente un paese dove il primo comma dell’art. 3 della costituzione, ossia “
tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso”, si potrebbe dire pienamente attuato". E’ questa la vera uguaglianza tra i generi, dovremmo cominciare a riflettere, come indica il commento (vedi grassetto). mi raccomando eh, riflettiamo!!!
http://www.associna.com/it/2012/01/19/mosuo-lunica-cultura-matriarcale-in-cina/In una società globale, dominata dalla figura dell’uomo come centro di potere decisionale, esiste in Cina un piccolo gruppo etnico i Mosuo, che fa da contoaltare alla società dominata dal sesso maschile.
I Mosuo vivono nelle provincie dello Yunnan e del Sichuan confinante col Tibet, si contano all incirca 53.000 persone che possiedono una cultura matriarcale. La loro è una storia millenaria, le tracce dei loro primi insediamenti risalgono a 2.000 anni fa da sempre situati in queste zone.
La donna ricopre un ruolo centrale è il perno di questa società, le loro decisioni sono insidicabili, l’uomo ha il dovere di rispettarle e di non criticarle.
Le ragazze al compimento del tredicesimo anno di età, durante la cerimonia in onore alla dea Gan Mu svolgono un rito di iniziazione spogliandosi dal ruolo di ragazze diventando giovani donne. Durante questa cerimonia per la prima volta hanno la possibilità di scegliere il loro partner fra gli uomini del loro villaggio. Colui che è stato preferito ha il diritto di recarsi di notte nella camera da letto della donna, ma al sorgere dell’ alba deve obbligatoriamente uscire dalla stanza da letto perchè lui non ha il diritto di vivere con lei. Questa pratica nella lingua cinese viene detta zou hun, che letteralmente significa matrimonio passeggiata. La donna ha inoltre la facoltà di cambiare sempre il proprio partner, per mostrare questa sua decisione è sufficiente che gli faccia trovare la finestra chiusa, perchè gli uomini per recarsi nella camera della donna non possono entrare in casa, bensì devono entrare ed uscire dalla finestra.
Sia gli uomini che le donne vivono sempre all’ interno della loro propria famiglia di origine anche da adulti, il figlio che nasce dal loro rapporto viene cresciuto esclusivamente dalla famiglia della madre, il partner non interviene nella sua crescita ed educazione. Si può notare altresì che la parola padre e marito nella loro lingua dialettale non esiste, il nascituro viene accudito e cresciuto dai fratelli delle donne il quale si rivolge a colui che fa le veci del padre chiamandolo zio.
Gli uomini nutrono un grande rispetto per le donne e per le scelte che loro conseguono, infatti
in questa società si denota che le violenze sulle donne sono inesistenti, qualcuno può dire che sia un miracolo se noi lo confrontiamo con quello che avviene in tutto il resto del mondo, ma non è così,
è un giusto modo di educare le generazioni sul rispetto reciproco delle persone, qui lo fanno e questo ci deve far riflettere.
Il governo cinese ha cercato di intervenire nelle usanze della vita sociale di questa etnia, come cercando di vietare che l’eredità segua una linea matrilineare, nel senso che le proprietà passino esclusivamente dalla madre alla figlia.
In questo non è riuscito ad avere risultati soddisfacenti, ma un grande aiuto che il governo di Pechino ha dato a questa minoranza etnica come poi anche ad altre all’interno della Cina, è la deroga alla politica del figlio unico. Questa giusta politica che è stata varata nel 1982 dall’ allora Presidente Den Xiao Ping, aveva l’obbiettivo di non incrementare in maniera esorbitante ed insostenibile la popolazione, ed è stato altresì lungimirante nel dare la possibilità alle minoranze etniche di poter avere fino a tre figli, cosicchè anche i Mosuo hanno visto crescere la loro popolazione di ben 13.000 persone dal 1990 ad oggi, che è un numero considerevole in quanto essendo una popolazione povera l’incidenza di mortalità infantile è più alta rispetto alla media nazionale.