critica a questo:
http://femminismi.wordpress.com/2012/05/03/codice-etico-per-la-stampa-in-caso-di-femminicidio/Punto 1)
"I giornalisti e le giornaliste devono mettere in evidenza la motivazione di genere (svalorizzazione simbolica, discriminazione economica e sociale) come causa profonda della violenza contro le donne."Tesi non dimostrata, assolutamente, la stessa cosa che replicai a quello zerbino che pubblicaste qualche giorno fa. Il modo per
verificare se una cosa del genere sia
corretta o meno,
per fortuna c'è.
Si delega uno studio di persone che abbiano una certa dimistichezza con la legge, famosi giuristi, avvocati. Gli si assegna il compito di studiarsi i verbali delle sentenze dei processi di
1° e 2° grado dei 120 e più casi di uccisioni di donne che cci sono state, alla fine si fa una tabella, si catalogano i moventi in base alle motivazioni
che il giudice ha stabilito, si fanno le percentuali con un'operazione matematica.
Altra cosa sembra una intimidazione
mafiosa "
abbiamo riflettuto ed esaminato la documentazione disponibile in Italia circa la deontologia e la comunicazione di genere, rilevandone la scarsità." mi viene da domandarmi 2 cose la prima: chi siete? la seconda: che titolo avete per sostituirvi a chi di dovere?
Vogliono
imporre alla stampa
cosa dire formulando uno
schema rigido e lo schema rigido è che la violenza viene fatta sulla donna
"in quanto tale" cosa che, per ora, non è stata provata.
Punto 2) giusto. non ho nulla da eccepire se non il fatto che debba essere esteso a tutti i cittadini italiani anche quando la vittima è uomo non bisogna parlare di crisi depressive o post-parto.
3) non condivido, possono essere informazioni utili e che in sede di processo vengono anche tirate fuori.
4) irrilevante
5) tutto scorretto in quanto le sostanze portano ad un aumento dell'aggressiva, ovvio che nessuno vuole diminuire le pene a causa di ciò. tuttavia è un'aggravante se io sniffo cocaina e poi uccido una persona, dovrebbero saperlo
6) giusto.