la rauti sul suo blog scrive:
http://www.isabellarauti.it/?p=21215Il C.d.M approva il “Pacchetto sicurezza” Sono molto soddisfatta per l’approvazione da parte del C.d.M di oggi, del “Pacchetto sicurezza” per la parte che riguarda le norme di prevenzione e contrasto allo stalking, alle violenze domestiche, ai maltrattamenti, alla violenza sessuale nonché al cybercrime e l’hate speech.
E’ un punto di forza nel dibattito per l’introduzione del delitto di femminicidio, reato a movente di genere, omnicomprensivo di tutti gli atti violenti contro le donne in ragione del loro essere donne, basato sulla presunzione dell’inferiorità di queste rispetto all’uomo fino all’omicidio, atto estremo ed ultimo di una catena persecutoria.
E con questo atto l’Italia entra pienamente nello spirito della Convenzione di Istanbul, acquisendo piena consapevolezza che il fenomeno della violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani, una questione sociale e di difesa del bene comune.
La violenza sulle donne va infatti considerata una malattia sociale da affrontare come responsabilità condivisa verso un fenomeno che attraversa il mondo, trasversale alle latitudini geografiche, alle appartenenze etniche, ai ceti sociali o allo status economico, alle religioni ed all’età.
Le misure oggi approvate con decretazione d’urgenza proprio per l’allarme sociale che specie in questi ultimi tempi ha destato il fenomeno, forniscono ulteriori strumenti a quanto contenuto nella legge 38/2009 su proposta ancora del Ministro Alfano e del Ministro Carfagna, cosiddetto antistalking, garantendo maggiore tempestività degli interventi, valorizzando gli strumenti che preservano la vittima, puntando sulla “presa in carico” di chi trova il coraggio di denunciare e spezzare il silenzio.
Il pacchetto è completato dalle norme a contrasto del cyberbullismo e dell’hate speech per una più completa protezione delle vittime più deboli: donne e bambini, combattere la violenza di genere è una priorità nell’agenda politica!
Sono certa che questo ulteriore passo aggiunge una fase importante alla necessaria sfida educativa, alla “rivoluzione culturale” che volge al rispetto delle differenze e delle identità di genere, la parità tra uomo e donna, la lotta agli stereotipi ed ai pregiudizi, la rieducazione del violento e del maltrattante.
la moglie di Alemanno si deve essere ciucciata gli ultimi neuroni
E’ un punto di forza nel dibattito per l’introduzione del delitto di femminicidio, reato a movente di genere, omnicomprensivo di tutti gli atti violenti contro le donne in ragione del loro essere donne, basato sulla presunzione dell’inferiorità di queste rispetto all’uomo fino all’omicidio, atto estremo ed ultimo di una catena persecutoria.
un punto di forza? può essere un punto cruciale, un punto di svolta, un traguardo importante, ma come fa ad essere un punto di forza? a meno che non si ragioni come durante la ritirata di Russia e si pensi di lasciare dei punti fortificati che impediscano l'avanzata del nemico
introduzione del delitto di femminicidio: questa la dice lunga, siamo in pieno totalitarismo, la prevaricazione della logica in nome di una legge che varia a seconda dei rapporti di forza: basta avere abbastanza voti e poi faremo approvare il delitto di femminicidio, di suocericidio, di biondicidio
il delitto di femminicidio sarebbe un reato a movente di genere? ma la poverina non ha ancora imparato a distinguere i moventi dai risultati? per quale ragione un qualunque risultato dovrebbe avere sempre e solo lo stesso movente? per quale ragione ogni volta che si uccide una donna la si deve uccidere in quanto donna? e se la si uccidesse in quanto orefice, poliziotta, proprietaria terriera, etc etc?
presunzione di inferiorità delle donne? da quando in qua l'inferiorità presunta è una motivazione per la violenza? sarebbe come dire che i bambini vengono picchiati poichè sono inferiori
l'omicidio poi sarebbe l'atto estremo ed ultimo di una catena persecutoria? cioè: gli esseri inferiori in quanto inferiori vengono perseguitati
e alla fine uccisi! ma come mai si parla di omicidio? non eravam in tema di femminicidio?
eppoi la detta aquila:
il fenomeno della violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani, una questione sociale e di difesa del bene comune.
ma ce spiegasse miss Alemanno, non stavamo parlando di una violazione che va punita in modo esemplare? non si tratta di correre ai ripari per coprire un vuoto legislativo che non riconosce l'orrendo crimine? e allora perchè parla di "diritti umani"? che le donne abbiano diritti umani e che la violazione dei diritti delle donne costituisca una violazione di diritti umani, va da sè. Non c'è bisogno di inventare un nuovo reato (il femminicidio) con pene aumentate rispetto al maschicidio
e infine: questione sociale e di bene comune. Oibò. Come se un omicidio non fosse sempre una questione sociale, che si tratti di bimbo, bimba, maschio, femmina o quelchessia. E come se la difesa della vita umana (m+f) non
il fenomeno della violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani, una questione sociale e di difesa del bene comune. costituisse appunto la prima frontiera del bene comune.
ma il bello deve ancora venire:
La violenza sulle donne va infatti considerata una malattia sociale
può essere, perchè no? dobbiamo un po' discutere di testi e contesti, ma possiamo anche concordare. Il dubbio che però mi viene è: da quando in qua le malattie si curano con anni di galera?
se la violenza sulle donne (ma perchè no la violenza sui bambini? e sugli anziani? e sui lavoratori?) è una malattia, suppongo vada curata, non repressa.
ma la cosa è chiara sapendo che
proposta ancora del Ministro Alfano e del Ministro Carfagna, costoro usavano l'olio di ricino per quelli ammalati di contestazione!