Autore Topic: Puglia, partono i patti sociali di genere  (Letto 1270 volte)

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Puglia, partono i patti sociali di genere
« il: Febbraio 06, 2010, 15:13:06 pm »
non ho capito se è il giornalista che ha riportato male basandosi sul fatto che saranno molte di più le donne ad usufruirne oppure la normativa è sessista proprio nella sua formulazione.


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http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=14087

Welfare     Un bando regionale consente alle amministrazioni e alle imprese locali di organizzare le attività favorendo il sostengo della maternità e della paternità. Il bando permette anche di sperimentare formule di organizzazione dell'orario di lavoro nelle pubbliche amministrazioni e nelle imprese private che favoriscano la conciliazione tra vita professionale e vita privata e promuovano un'equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi


Un'importante innovazione nello scenario pubblico e privato pugliese. Per giungere a quella che oggi si presenta come una vera e propria opportunità nelle mani di amministratori e imprenditori, una serie di accordi siglati tra regione Puglia e Anci e tra Regione e rete delle consigliere di parità pugliese, oltre all'approvazione delle linee guida per la redazione dei piani stessi. In Puglia erano già previsti dal 2007 e regolamentati da una leggere regionale ad hoc (n.7/2007). Ora l'avviso consente di finanziare azioni specifiche che si collocano nell'ambito delle politiche di genere.

I patti sociali di genere sono accordi su base territoriale tra province, comuni, organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sistema scolastico, aziende sanitarie locali e consultori volti a realizzare azioni a sostegno della maternità e della paternità ed a sperimentare formule di organizzazione dell'orario di lavoro rispettose dei ritmi di vita e di lavoro.
I patti sociali di genere possono includere una serie di misure, alcune delle quali già sperimentate in precedenti annualità e che sono tese proprio al sostegno della genitorialità e alla conciliazione vita-lavoro delle famiglie pugliesi. Il programma prevede inoltre formule sperimentali di sostegno al reddito delle donne occupate. Tre le misure previste: la prima dote per i nuovi nati, i voucher per l'acquisto di servizi per la conciliazione vita-lavoro, l'integrazione al reddito per le donne occupate che intendano usufruire di strumenti di flessibilità nel lavoro.

"Stiamo tentando di costruire azioni di sviluppo del nostro territorio che tengano conto dei parametri di un'economia solidale" è questo il commento dell'assessore regionale alla solidarietà sociale Elena Gentile. "La solidarietà - continua la Gentile - è sì un costume, ma può essere supportata da azioni e modelli concreti: questi sono d'ora in poi in Puglia i patti sociali di genere".
La dotazione finanziaria complessiva è di un milione di euro. Le proposte progettuali invece non potranno superare i 165 mila euro. Possono presentare domande di finanziamento e imprese operanti nel territorio regionale, associazioni di categoria e sindacali di rilevanza regionale e rappresentate in seno al Cnel, Amministrazioni pubbliche ed Enti pubblici territoriali. La domanda di contributo deve essere inviata, a pena di esclusione, a mezzo del servizio postale con raccomanda A/R o con corriere autorizzato, entro e non oltre il 28 aprile 2010.
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Re: Puglia, partono i patti sociali di genere
« Risposta #1 il: Febbraio 06, 2010, 15:26:04 pm »
trovata la legge:

http://www.regione.puglia.it/web/files/servizi_sociali/avviso_patti_sociali_genere.pdf


le cose non proprio  paritarie mi sembrano

punto  8 pag.3 :  in assenza di eguale misura per le donne, si vuole solo modificare l'assetto familiare tradizionale... bene così per le coppie non tradizionaliste(a cui eventualmente  io farei parte)  però lo Stato/pubblico dovrebbe farsi i caz** suoi su come si organizza una coppia. 

ed i punti  18 , 19, 20  pag. 4  :   in assenza di eguale provvedimento in favore dei maschi , è sessismo.

per resto mi sembra buona normativa.
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