Autore Topic: crisi del matrimonio  (Letto 1164 volte)

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Offline ilmarmocchio

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crisi del matrimonio
« il: Febbraio 11, 2010, 20:07:46 pm »
«Scusa ma ti voglio sposare»
nelle sale da venerdì 12
Il film interpretato da Raoul Bova e Michela Quattrociocche è tratto dal libro di Federico Moccia

ROMA - Uscirà in 560 copie il nuovo film di Federico Moccia nelle sale da venerdì 12 febbraio, in attesa del San Valentino. È la commedia romantica «Scusa ma ti voglio sposare» con protagonista il quasi quarantenne Raoul Bova intenzionato a sposare Michela Quattrociocche, ventenne combattuta tra lui e il coetaneo Andrea Montovoli. Tratto dal romanzo omonimo di Federico Moccia (Rizzoli) è il seguito di «Scusa ma ti chiamo amore», un film che ha incassato 13 milioni di euro. Al centro della vicenda oltre al matrimonio tra i due protagonisti anche altre storie parallele per un affresco corale sui quarantenni e il matrimonio. Un tema che evidentemente ha interessato anche il Vaticano: martedì il film sarà proiettato alla presenza del regista e del casta alla Pontificia università lateranense e discusso con studenti e sacerdoti.

LE PAROLE DI MOCCIA - «Adolescenza decerebrata», «commedia microdotata», «orgia di telefonini e spot»: solo qualche mese fa il suo «Amore 14» era stato bistrattato dalla critica, con bocciature bipartisan. Oggi Federico Moccia rischia la riabilitazione grazie a un film che esalta il matrimonio, difende la fedeltá coniugale, parla di paure e invita a responsabilizzarsi. Tutti temi trattati nel film «Scusa Ma Ti Voglio Sposare», che esce nel weekend che anticipa San Valentino, in 560 copie distribuite da Medusa. Per la proiezione alla Pontificia Universitá Lateranense alla presenza di studenti e sacerdoti, Moccia ha detto: «Mi aspetto un'assoluzione -scherzando - ma vediamo cosa ne penserà il Vaticano. So che questo è il film più rischioso e meno alla moda che ho fatto». E alla domanda se ciò rappresenti una svolta in carriera, una maturazione nelle storie e nel modo di raccontarle: «Non so cosa cambierò, se cambierò -dice Moccia- È impossibile rappresentare personaggi che piacciono a tutti e le cose che scrivo non sono necessariamente le stesse che vivo. In ogni caso, da «Tre metri sopra il cielo» in poi ho sempre cercato di descrivere caratteri che avessero un percorso di crescita. Spiace ci si accorga di questo solo ora». Il suo successo nasce da «un blog dove tantissime persone scrivono raccontandomi le proprie esperienze di vita, cui m'ispiro. Nutrendo rispetto sia per loro che per le cose che scrivo», racconta Moccia.

VIDEOCHAT SUL CORRIERE.IT - Martedì 16 febbraio appuntamento alle 16, 15 (ma i messaggi si possono inviare a partire dalla mattina) con Roul Bova in studio che risponderà in diretta alle mail dei lettori, selezionate dalla redazione.
Redazione Online


Segnali di paura ?  L'astensione dei giovani ( maschi in particolare ) dal matrimonio, comincia a far sentire i suoi effetti ?

Online Jason

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Re: crisi del matrimonio
« Risposta #1 il: Febbraio 11, 2010, 23:13:27 pm »
Citazione
Segnali di paura ?  L'astensione dei giovani ( maschi in particolare ) dal matrimonio, comincia a far sentire i suoi effetti ?

Speriamo. Prima si capisce, prima si modificano le leggi . Prima si modificano le leggi, più alta la probabilità di salvare le relazioni fra i generi.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Wyk72

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Re: crisi del matrimonio
« Risposta #2 il: Febbraio 12, 2010, 02:00:36 am »
Per quanto il film precedente è a livelli di sublime indecenza, a mio parere (sembra veramente uno spottone atroce), PERLOMENO si va a toccare un argomento come il matrimonio, seppur con toni, forse, un po' patetici.

Il clero...boh non so cosa abbia a che fare col matrimonio, visto che i preti non si sposano, e non vivono certo i problemi - terribili - che rischiano gli uomini in questo nostro paese.

Proprio poco tempo fa ho dovuto troncare una relazione proprio perché alla sola parola "unione responsabile" (non "matrimonio", che oramai alle orecchie delle donne pare bestemmia) le nostre "care ragazze" se la fanno sotto, tutte prese a prendere decine e decine di cazzi in giro - oramai per loro unica forma di autostima (sigh).

La smodata "fame di fregna" che fà sì che anche le donne meno appetibili abbiano decine di spasimanti, e questo rende una relazione monogama quasi impossibile, senza un supporto serio da parte della società.

Forse il matrimonio,da cosa "da giovani" e per "i giovani" sta diventando una cosa per ultracinquantenni.

D'altra parte, se di sesso (libero o mercenario) ce n'è a go-go, la procreazione quasi "non serve più", la vita è precaria e "tutta in affitto", che ci aspettiamo? I sentimenti possono essere anche forti, ma si sa che non durano in eterno, se non in pochissimi casi.