Autore Topic: Se questo è un uomo, Ungheria 2013  (Letto 22757 volte)

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Offline Vicus

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #90 il: Marzo 07, 2014, 19:56:48 pm »
Ho dato un'occhiata alle dispute che ultimamente affollano il forum, e posso dire che ci sono responsabilità da ambo le parti.
Per litigare ci sono i messaggi privati, senza moderazione! Per favore cercate di capire che un forum è uno spazio pubblico e le dispute personali fuori argomento non interessano. Se qualcuno viola le regole, invece di rispondere per favore segnalate al moderatore e il messaggio sarà cancellato.
« Ultima modifica: Marzo 07, 2014, 22:38:13 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Rita

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #91 il: Marzo 07, 2014, 20:40:19 pm »
Una virgola sbagliata? :ohmy:


virgola sbagliata è un modo di dire, è per dire che alle volte sul web capitano malintesi anche avendo ricchezza di espressioni e conoscenza capillare dei termini, eppure sovente capita di non cogliere sfumature e provocazioni, figuriamoci con qualcuno che non conosce bene la lingua.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Duca

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #92 il: Marzo 08, 2014, 00:20:58 am »

virgola sbagliata è un modo di dire, è per dire che alle volte sul web capitano malintesi anche avendo ricchezza di espressioni e conoscenza capillare dei termini, eppure sovente capita di non cogliere sfumature e provocazioni, figuriamoci con qualcuno che non conosce bene la lingua.
So bene che è un modo di dire, però in questo caso non calza molto, qui si tratta di ridicola ostinazione a scrivere (spesso minchiate come notato da molti) in una lingua che si conosce a bestia via.

Offline Lucia

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #93 il: Marzo 08, 2014, 10:52:51 am »
E' di qualche anno fa un servizio alla televisione di Italiani nei Paesi dell'Est, Ukraina se non mi sbaglio, dove un anziano Italiano conviveva con una giovane del posto... un giorno, che al suo ritorno in Ukraina,  l'ha trovata con un ragazzo del posto....
Questo ti dovrebbe confermare quello che io vedo da 30 anni.... i ragazzi del posto scopano a gratis le ragazze che gli Italiani pagano o ricoprono di regali

Quoto.  :P
Ma se dicessi io che la maggior parte delle  donne non la fanno per soldi o perché sei ricco dicono che io difendo le donne.


Perché esistono statistiche su stupri falsi?  :unsure:
Forse ho avuto questa impressione solo perché quelli mi interessavano di più, una della armi dei xenofobi è dire che siamo stupratori. E io prima non ci ho mai pensato che queste potrebbero essere accuse inventate, perché solo accuse troppo gravi.

Volevo dire che molte delle rivelazioni portate di qm possono essere utilizzati anche per difendere i stranieri da alcune accuse infami.
Tra l'altro l'accusa che loro maltrattano le donne è una istigazione per la xenofobia.

Offline Suicide Is Painless

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #94 il: Marzo 08, 2014, 12:22:19 pm »
Ho dato un'occhiata alle dispute che ultimamente affollano il forum, e posso dire che ci sono responsabilità da ambo le parti.
Per litigare ci sono i messaggi privati, senza moderazione! Per favore cercate di capire che un forum è uno spazio pubblico e le dispute personali fuori argomento non interessano. Se qualcuno viola le regole, invece di rispondere per favore segnalate al moderatore e il messaggio sarà cancellato.

Quoto e nell'ultimo caso mi ci metto anch'io..
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline Suicide Is Painless

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #95 il: Marzo 08, 2014, 12:28:32 pm »
Duca, la prerogativa delle donne è quella di schematizzare, subito dopo giudicare, poi cercare di "mortificare", se gliela dai vinta "uminiliare", in ultimo "escludere", "Scartare", "discriminare", "emarginare£. E 'ovvio che anche Lucia non faccia eccezione femmina italica o meno d'adozione, e cerchi di applicare anche a me questa forma mentis comportamentae...E quando una donna è dura, non c'è niente di più duro nemmeno le pigne verdi, come dice un vecchio detto toscano. Peccato che ci sono anche maschi, pure qua, che vanno avanti a rigidissimi schemi mentali.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline Duca

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #96 il: Marzo 08, 2014, 13:46:45 pm »
E quando una donna è dura, non c'è niente di più duro nemmeno le pigne verdi, come dice un vecchio detto toscano.
Nel suo caso si parla di pigna in culo  :lol:

Offline Vicus

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #97 il: Marzo 08, 2014, 15:13:01 pm »
Nel suo caso si parla di pigna in culo  :lol:
Ricominciamo? Me lo date voi un lavoro, se mi licenziano per aver trascurato quello che ho ora per editare i Vs. gentili messaggi? :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #98 il: Marzo 08, 2014, 16:34:46 pm »
Direi che il senso di appartenenza si manifesta con i fatti prima che con le parole. L'identità culturale italiana si basa sulla lingua, i monumenti e la storia, più che sulle istituzioni.

Sì ma ci siamo capiti.

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #99 il: Marzo 08, 2014, 16:37:25 pm »
Mah, guarda, se gli italiani fossero veramente razzisti o nazionalisti gli stranieri non avrebbero vita facile, a prescindere dal boldrinume che li sostiene e li difende.

Appunto.

Offline Lucia

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #100 il: Marzo 08, 2014, 17:59:48 pm »
La xenofobia e il nazionalismo sono cose molto diverse, il primo è l'odio per altre nazioni, il secondo è l'orgoglio di alcune cose dalla tua cultura/nazione/paese. Il secondo è un valore il primo non.


Offline Lucia

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #101 il: Marzo 10, 2014, 12:41:29 pm »
Se uno dice che l'Ungheria è terzo mondo è solo un povero ignorante, se uno va a cercare ragazze in un paese che disprezza  merita di essere solo deluso o preso per il culo.
Fanno cosi molti dei turisti sessuali, ma anche quelli che cercano ragazze nei paesi dell'Est o altrove. Questo cos'è se non una forma di xenofobia?

Se tanto qui si parla di Orban, c'è sul sedduction un articolo sulle ungheresi nel tempo di Orban.
Probabilmente è vero anche per altre donne straniere. E mica l'ho scritto io.
Tanto il comunismo è già crollato da quasi 30 anni, il mondo è cambiato.
Anzi lo dice chiaramente che i stranieri ricchi vengono piuttosto presi per il culo.  :dry:

http://www.seduction.net/riv1a002602.htm

© Seduction.net. Party a Budapest. Per essere accettato nella società ungherese devi diventare "filomagyaro"

Gli ungheresi non hanno mai digerito il trattato di pace del Trianon che gli ha sottratto due terzi del territorio e più della metà della popolazione. Questo “virus” è nell’anima ungherese. Orbán l’ha intelligentemente risvegliato ed ha stravinto.
(...) i fondamentali dell’economia ungherese sono di gran lunga migliori di quelli del Belpaese! Mi conferma il Sole24ore del 6 gennaio:
“La crescita è debole ma in Europa altri Paesi stanno molto peggio. Il deficit nel 2012 dovrebbe restare sotto il 3% del Pil, il debito intorno al 75 per cento. Il tasso di disoccupazione ufficiale non supera l'11 per cento”. Io aggiungo che i dati sulla disoccupazione giovanile sono migliori di quelli del Belpaese.
Le ungheresi sono molto nazionaliste. Ma non sono razziste aggressive. Sono un muro di gomma.(...) “Una chiacchierata non si nega a nessuno, siamo civili e gentili, ma lui è uno straniero ed io sono magyara”.
Chi può sedurre? Seduce chi conosce ed apprezza la loro cultura. Deve parlare del loro grande scrittore del quale sa tutto e del loro grande eroe. Deve sapere tutto di tutti i loro “grandi”. Si devi inchinare alla loro storia! (...)  :rolleyes:
Su un popolo orgoglioso la crisi economica non “ammorbidisce” le ragazze al cospetto di uno straniero facoltoso. Tutt’altro: le fa scappare!  :dry:  Atteggiarsi a “poveretti” con problemi economici paga molto meglio. Il meccanismo: io ho gli stessi problemi tuoi, ci capiamo, siamo sulla stessa barca, lottiamo entrambi.
La crisi economica in Ungheria secondo me esiste solo al livello psicologico e per mancanza d’informazioni sulla vita negli altri paesi. Al livello locale le ragazze possono permettersi molto di più di quanto tu ti possa permettere in Italia o le tue connazionali.(...)A Budapest sei tu il poveraccio che a casa tua ti deve centellinare la birretta mentre loro se ne possono sparare una decina senza batter ciglio. Chi sta meglio?
Fare lo smargiasso qui fa sfigato ignorante, ti prendono per il culo senza che te ne accorgi.  ;)
(..) ora ti puoi permettere i ristoranti migliori. Ma invitare una ungherese a cena è impresa non facile. Non scroccano e vogliono pagare la loro parte, e di spendere per andare a pappare al ristorante non gliene frega proprio niente. Non c’è modo di smargiassare! Quindi la svalutazione del fiorino può essere utile solo a te che pappi meglio, ma pappi solo!

Offline Lucia

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #102 il: Marzo 10, 2014, 12:59:29 pm »
Un'altra cosa sul campanilismo e nazionalismo italiano.

Anch'io mi sono accorta che per gli italiani è più importante l'appartenenza alla citta natale, spesso al dialetto, alla cultura locale originale e Italia si è bella ma è secondaria per il loro patriottismo, senso identitario.
E neanche gli immigrati meridionali non si identificano ancora con i valori del Nord ma più con quelle dalle loro regioni di origine.
Io volevo conoscere diciamo la cucina locale, se lo domando al mio marito mi dice che mica sono piemontese io, ma lo fanno anche i suoi figli.
Se un paese vanta almeno 2000 anni di storia com'è possibile che i cibi tradizionali basta che abbiano solo 25 anni di anzianità?!
Allora se tu sei immigrato da 1100 km dal sud 40 anni fa e io dall'est 1300 anni fa non è poi cosi grande differenza, siamo stranieri quasi tutti. (a parte i veri piemontesi o lombardi).
Sempre dal campanillismo:
Ho letto che i matrimoni tra i stranieri durano di meno. Glielo dico al mio marito e lui: allora per quello sono io divorziato perché la mia ex era lucana e io pugliese.  :w00t: Ma io? :ohmy: glielo chiedo Io non sono straniera?! Ma non tu non sei straniera.  :huh:


PS: e qui nel Nord abbiamo anche molta storia comune. A parte che Eugenio di Savoia ha sottomesso la Transilvania,
 e io ho avuto la magnanimità di visitare comunque il suo palazzo reale di Torino,
 insomma per colpa sua facevamo parte per almeno due secoli dello stesso Impero.  :unsure:  Adesso in marzo saranno le feste di liberazione di quell'Impero che però ha marcato bene la storia e l'architettura da Milano a Brasov. 

Si, c'è (c'era...) Orban Viktor nel mio avatar.
« Ultima modifica: Marzo 10, 2014, 13:12:18 pm da Abraxas »

Offline Lucia

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #103 il: Marzo 10, 2014, 13:52:25 pm »
Vorrei ancora dire due cose, ambedue collegate dal rapporto italiani/stranieri.

1. Per integrare gli immigrati serve che loro imparino con piacere la cultura, le tradizioni del posto dove sono capitati (quelli originari se è possibile non Haloween e san Valentino)
e che gli italiani riconoscano almeno alcuni valori della loro cultura straniera. Per esempio se l'insegnante della scuola del mio figlio mi fa fare con i bambini dolcetti ungheresi io mi sento importante, riconoscente alla scuola e amo già di più questa città,
se un altro mi da del bue o sminuisce le cose dalla mia tradizione allora ghettizza.

La mia citta natia ha avuto un ribaltamento etnico in 40 anni, sarebbe stato meglio fare un po di integrazione con gli immigrati seguendo il modello di sopra. Un po di problemi ci sono, se non con la gente comune ma con le autorità, che hanno evacuato un cimitero spostando i morti dall'altra parte, anche perché tutti avevano nomi non rumeni.
Conosco il problema anche da quell'altra parte... dalla parte da chi si vede invasa e messa in disparte dai immigrati di altra nazionalità.

2. Alla caduta del comunismo per noi tutto l'Occidente sembrava un paradiso e lo abbiamo troppo idealizzato.
Si diceva che in Occidente i film sono interrotti dalla pubblicità ma tanto non ci credevamo. Le filosofie dell'alienazione sono passate grazie alla filosofia e alle canzoni, ma era già abbastanza alienante il mondo comunista.

Era la prima volta che si potevano vedere i film italiani nel cinema e aspettavamo con entusiasmo ma a me mi hanno deluso. La Dolce vita sembra che porti al disgusto. Era già deludente, non riesco immedesimarmi in questo realismo di disgusto.

A quell'ora non facevamo comunque grande differenza tra Francia, Italia, Inghilterra anche se le conoscevamo dalla storia e letteratura.
Avevo anch'io una stima più alta per i paesi più antichi. Non mi aspettavo minimamente che Italia si senta inferiore o ammirata davanti alle cose anglo-sassoni o americane. Anche quella è una delusione, non di poco.

Online Frank

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Re:Se questo è un uomo, Ungheria 2013
« Risposta #104 il: Marzo 10, 2014, 14:47:31 pm »
Ciascuno di noi ha le proprie delusioni, ma al tempo stesso può scegliere, ed è per questo che dico e scrivo che nessuno è obbligato a vivere in luoghi che non gradisce e non ama.
Anch' io, da italiano, trovo deludente una certa mentalità italiana (e non solo), ma al tempo stesso non idealizzo e non venero neanche quella di persone provenienti da altri Paesi, e soprattutto non vado a vivere altrove rimpiangendo il mio Paese d' origine e criticando al tempo stesso il Paese che mi ospita. Paese che, intendiamoci, non è certamente perfetto (come non lo è nessun Paese del mondo), ma che non obbliga nessuno a viverci.