Fonte :
http://www.losai.eu/lo-spettro-dell-erotismo/Lo spettro dell’ erotismo
by maurizio spezia1 Comment28.nov 2013
- di Andrea Chinappi -
Se prima sesso amore e erotismo andavano a braccetto in un’epoca in cui l’uno era figlio dell’altro, come nella metafora del poeta messicano Octavio Paz (“Al di sopra del fuoco primordiale del sesso, acceso dalla natura molto prima dei primi vagiti dell’umanità, si innalza la fiamma rossa dell’erotismo, al di sopra della quale vibra e freme la delicata fiamma azzurra dell’amore”), Zygmunt Bauman ci dice che adesso tutto è cambiato. Il noto sociologo polacco, in un saggio chiamato “ Gli usi postmoderni del sesso, spiega cause e conseguenze dell’emancipazione dell’erotismo rispetto alle (ex)sovrastrutture del sesso e dell’amore. Il sesso, inteso come impulso animale finalizzato alla riproduzione, e l’amore, dimensione spirituale e culturale, erano categorie caratterizzate da un denominatore comune: l’immortalità. La prima attraverso l’idea della continuità della specie, la seconda attraverso l’illusione, romantica, dell’immortalità del legame con il partner amato. Mentre prima l’erotismo si trovava in posizione subordinata e funzionale rispetto alla riproduzione sessuale e al rapporto amoroso ora, nella società “liquida”(la società postmoderna), è diventato indipendente e assolutamente autoreferenziale. Con la svolta consumistica del sesso (come anche del cibo e del vestiario), l’uomo subisce l’erotismo come un rapporto fine a sé stesso, concepito come mero soddisfacimento di un desiderio. In una società in cui ogni cosa e valore è a breve termine, in una società in continuo mutamento, in una società a alta velocità dove ogni ogni rapporto è “quello tipico tra clienti e servizi, consumatori e merci”, l’uomo si è trasformato in un collezionista di sensazioni, pronto a svuotarsi e a riempirsi di esperienze edonistiche a breve termine. Quindi come anche nella sfera amorosa e coniugale in cui regnano prospettive a lungo termine iniziano a svilupparsi ansie e paure dovute all’impulso alla libertà e al cambiamento, così anche nel sesso l’uomo è alla ricerca sfrenata di un “prodotto” migliore. Mentre prima nell’era del libertinismo l’erotismo era visto come perversione e bandito dalle istituzioni regnanti, ora si è trasformato in norma: godere qui e ora se non è proprio una legge è quanto meno un consiglio per non cadere nell’insicurezza e nell’ansia, conseguenze di uno stile di vita moderno e di un mondo diabolicamente occidentale in cui ogni giorno viene messa alla prova la sessualità attraverso slogan, pubblicità, film, mode e così via.
Quali sono le conseguenze di questa rivoluzione? La principale conseguenza è la precarietà dei rapporti inter-personali dominati dalla forma fisica. Mentre nel XIX secolo la norma vigente per prendere parte a delle abitudini che garantivano un ordine sociale, l’industria e l’esercito, era essere di “sana costituzione”, termine medico che designava una persona capace di svolgere un determinato lavoro fisico in modo da garantire la produzione e l’attività militare, la società postmoderna ha trasformato questa definizione in “ essere in forma”. Essendo diventato oggetto d’interesse di legami soggettivi il corpo non può più conformarsi ad una norma universalmente accettata e definita come quella della “ sana costituzione”: i canoni fisici ed estetici sono in continua trasformazione ed una meta è difficilmente raggiungibile; la “forma fisica” diventa così “una sorgente inesauribile di autoflagellazione e di rabbia verso se stessi”. In secondo luogo l’erotismo postmoderno e il suo linguaggio incalzante ed edonista impongono all’individuo un unico obiettivo: il raggiungimento del piacere, dell’orgasmo. A differenza dell’amore, esperienza metafisica e emotiva che ha come obiettivo il raggiungimento dell’immoralità, l’erotismo è in grado di “regalare esperienze sempre più forti ed infinitamente variabili” che non hanno ambizioni a lungo termine e che si consumano qui e ora: il desiderio si alimenta di desiderio, l’attesa è riempita, l’uomo è in perenne tensione verso l’appagamento di un nuovo e perverso desiderio in un abisso di incertezza esistenziale ed egoistici rapporti.
In una società “pan-erotica” in cui il più semplice gesto può sembrare ambiguo, ogni offerta una provocazione, ogni rapporto falso e l’accusa di molestia è alla portata di mano, l’uomo è un individuo terrorizzato e la sfiducia verso il prossimo è sempre più presente. Il mondo delle libertà si è trasformato in un mondo fragile di uomini soli.
Fonte: L’Intellettuale Dissidente
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