"L'Aquila"da "Il Mio canto libero", novembre 1972. Lucio Battisti-Mogol
Che dire...Eseguita divinamente lo stesso anno anche dal grandissimo Lauzi che la portò al successo su 45, queste opere immense e immortali di Battisti e Mogol, non potranno mai vedersi applicata la definizione truffautiana delle "canzonette, che più sono stupide, più sono vere..."
"Nel brano si parla del concetto di libertà e ci sono dei richiami anche all'ecologia e all'inquinamento.
La canzone parla di un uomo inquieto che nella vita non riesce a legarsi a niente e a nessuno, nè a una donna, nè a un'idea perchè è alla ricerca di quel qualcosa in più che solo la libertà può permettergli senza essere limitato da lacci e impedimenti, un atteggiamento che può definirsi spirituale.
A questo proposito è emblematica l'immagine dell'aquila che anche legata non potrà mai essere aquilone, l'uomo che vuol mantenersi libero come un'aquila arriva a rifiutare anche le proposte di una donna che vorrebbe legarlo a sè per un progetto di vita insieme, ma l'uomo ha delle aspirazioni ben diverse, solo la libertà, l'assenza di legami e quindi la solitudine può consentirgli di cercare il senso della vita, ciò che importa non è tanto trovarlo ma rimanere libero per continuare a cercarlo."(cit. da Wiki)
Qui siamo di fronte ad autentici capolavori del testo, dell'arrangiamento, della metrica poetica, di ogni tipo di pattern immaginabile, della parte musicale-strumentale, che oramai dovrebbero se non lo sono già, essere inserite con tutti i meriti possibili in ogni antologia letteraria e poetica italiana, nei titoli di testo scolastici. Leggete, ri-leggete il testo. Alcune parti le ho maiuscolate perchè troppo pertinenti, attinenti, sembrano scritte apposta per la QM. O, almeno per me.
Questi signori, erano gli anni '70 della canzone d'autore italiana.
Il fiume va
guardo più in là
un'automobile corre
e lascia dietro sé
del fumo grigio e me
e questo verde mondo
indifferente perché
da troppo tempo ormai
APRE LE BRACCIA A NESSUNO
COME ME CHE HA BISOGNO
DI QUALCHE COSA IN PIU'
CHE NON PUOI DARMI TU
UN'AUTO CHE VA
BASTA GIA' A FARMI CHIEDERE SE IO VIVO
MEZZ'ORA FA
MOSTRAVI A ME
LA TUA BANDIERA D'AMORE
CHE AMORE POI NON E'
E MI DICEVI POI
CHE IO DOVREI CAMBIARE
PER DIVENTARE COME TE
CHE AMI SOLO A ME
MA COME UN?AQUILA PUO'
DIVENTARE AQUILONE
CHE SIA LEGATA OPPURE NO
NON SARA' MAI DI CARTONE
cosa son io non so
ma un'auto che va
basta già a farmi chiedere se io vivo
basta già a farmi chiedere se io vivo
Il fiume va sa dove andare
guardo più in là in cerca d'amore
un'automobile corre non ci son nuove terre
e lascia dietro sé
del fumo grigio e me
e questo verde mondo nel quale mi confondo
indifferente perché
da troppo tempo ormai
apre le braccia a nessuno
come me che ho bisogno
di qualche cosa di più
che non puoi darmi tu
un'auto che va basta già a farmi chiedere se io vivo