Essenzialmente (ma non esclusivamente) quelle che assistono alla Messa tridentina. Per citarne solo alcune: Fraternità di S. Pietro, Francescani dell'Immacolata (ora in difficoltà), Passionisti, molti Benedettini e Domenicani.
Anzitutto, grazie per la segnalazione. (Ora mi spiego perchè, all'interno della Chiesa, sia in atto una sorta di guerra ai Francescani dell'Immacolata).
Non ho seguito la discussione in diretta, ma mi sono riletto i vari interventi; certo mi piacerebbe molto partecipare alla Messa in latino: (tra l'altro ci sono cresciuto, perchè allora il latino si studiava alle medie come materia obbligatoria e poi dovevi saperlo bene per fare il chierichetto), purtroppo dalle mie parti non mi risulta esserci.
Vorrei dire a Rita che è vero che la polemica sulla Messa in latino è vecchia di cinquant'anni, infatti ci fu subito chi trovò la cosa sbagliata ed iniziò a contestare il cambio di rito. Ricordo molto bene un certo cardinale Lèfebvre che rischiò addirittura la scomunica per aver voluto continuare a celebrare la Messa in latino, seguito da un'intera comunità...
Per quanto riguarda le diaconesse, sono perfettamente d'accordo che rappresentino un grimaldello per arrivare al sacerdozio femminile, basta vedere il daffare che si danno già ora con le varie "letture", con la distribuzione delle ostie e via dicendo.
Se a questo aggiungiamo come dicevo, le omelie di stampo femminista (sentite l'ultima: "dietro ogni grande santo, c'è sempre una grande santa: S.Agostino aveva Santa Monica, San Francesco aveva Santa Chiara"), il quadro è completo.
Se uno va a Messa e sente dal prete gli stessi ritornelli della femminista di turno, qualcosa stride...
Credo che molti credenti l'abbiano già notato