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Poteva essere un nuovo tormentone, di quelli così facili da avviare digitando gratis su una tastiera. Ma ha toccato ferite aperte e le femministe si sono lanciate a tappare il buco.
Ci sono ovviamente tentativi dei quali non vale la pena prendere nota, come quelli delle acefale di MdM et similia delle quali non val la pena parlare. Poi però c’è un’area femminista che si è sentita punta sul vivo e risentita, ritenendo di aver salvato l’umanità dalla catastrofe, di averla introdotta nei Saturnia Regna e perciò dispiaciuta di tanta ingratitudine.
Credo che l’articolo di Emily Shire possa essere considerato un adeguato esempio di questo secondo gruppo: “Voi non odiate il femminismo: semplicemente non lo conoscete” dice la giornalista. E si offende soprattutto di fronte ad immagini nelle quali le donne di WomenAgainstFeminism dicono di essere contro il femminismo perchè credono nell’uguaglianza di uomini e donne: questa, secondo la Shire, sarebbe invece proprio la migliore e più sintetica definizione del femminismo.
Dunque, a parte che se la maggior parte della popolazione mondiale ritiene che femminismo e misandria (odio degli uomini) vadano a braccetto una ragione ci deve pur essere, a parte che appare davvero curioso scoprire che la difesa della dignità e dei diritti maschili è tra i principali obiettivi de femminismo, a parte che non è chiaro chi sia titolato a stabilire l’ortodossia femminista, a parte questo e altro, assumiamo dunque che la Shire abbia ragione.
Cioè, insomma, signore femministe d’Italia e del mondo, è dunque vero che il femminismo lotta per i diritti delle donne e non contro i diritti degli uomini? È vero che in esso non c’è cenno di misandria nè di volontà di colpire i mariti o i padri o gli uomini in generale in quanto uomini?
Bene, la scoperta ci rende molto felici.
Ma allora dichiaratelo pubblicamente, perdiana! Fate un bel “Like” sulla nostra pagina facebook, ditelo apertamente: IO SONO UNA FEMMINISTA NON MISANDRICA. IO AMO DONNE E UOMINI ALLA STESSA MANIERA E LOTTO PER I DIRITTI DI TUTTI EQUAMENTE.
Ditelo al New York Times che non è vero che non c’è più bisogno degli uomini e che finchè esisterà l’umanità avremo bisogno di uomini e donne perchè la vita sia degna di essere vissuta.
Ditelo che non è inconcepibile la possibilità che gli uomini abbiano luoghi riservati, e che ne abbiano anche le donne per carità, in totale libertà di scegliere se frequentare luoghi misti o separati per sesso.
Ditelo che non condividete l’ipotesi che “le donne vengano da Venere, gli uomini dall’inferno“.
Ditelo che le quote rosa sono una stronzata, che chiunque deve farsi strada con le proprie qualità a prescindere dal sesso e che, in ogni caso, abolire le quote rosa solo quando questa abolizione favorisce le donne è davvero allucinante!
Ditelo che i drammi sono drammi anche quando riguardano papà separati.
Ditelo che gli uomini non possono essere considerati violenti e criminali in quanto uomini.
Ditelo che la gogna mediatica è una pena accessoria non prevista dalla legge.
Ditelo che un uomo sfregiato con l’acido soffre tanto quanto una donna.
Ditelo che non basta la percezione e la denuncia di una donna per fare di un rapporto sessuale uno stupro.
…
Oibò, potrei andare avanti ancora per molto. Ma che ve lo dico a fare, care femministe illuminate, lungimiranti, istruite, a sud a nord e pure a centro? Lo so, lo sappiamo che non lo direte mai. Perchè il femminismo non vive per difendere i diritti delle donne, non crede nella parità dei sessi. Il femminismo è solo il serbatoio dell’odio e della stupidità nel crepuscolo dell’Occidente.
Però, se invece ci sbagliassimo, ditelo. Dai!