Presentiamo un secondo contributo al convegno di Vicenza del 5-6 Dicembre 2015 organizzato da Contra Tenebras: Rino Della Vecchia Barnart, fondatore di U3000, autore di Questa Metà della Terra (nel testo del contributo qualche notizia biografica ulteriore)
BREVE STORIA DI U3000
nel quadro di quella dell’intero movimento maschile italiano.
U3000 è stato un movimento attivo per una decina di anni, nato formalmente come associazione, fondata a Belluno da Rino Della Vecchia con un pugno di amici nel dicembre del 2000 e spentosi all’inizio del 2010.
La ragioni della sua nascita e della sua caratterizzazione possono essere chiarite seguendo il percorso attraverso cui si giunse a concepirlo e a promuoverlo in relazione alla situazione ed alle condizioni di allora, il che ci porta a parlare delle origini stesse del Momas.
Oggi la locuzione “Movimento Maschile” assume tre diversi significati. Con esso ci si riferisce infatti 1) al movimento così specificamente denominato, fondato a Roma da Spavone e Zijno 3 anni fa, 2) all’insieme di associazioni, gruppi, nuclei e individualità che si sono attivati in Italia alla fine degli anni 90 esternamente e in modo autonomo rispetto all’insieme, preesistente, delle associazioni dei Padri Separati, ovvero, terzo e ultimo significato, 3) con esso si va a ricomprendere l’intero ambito dell’azione e dell’elaborazione teorica di tutti coloro che in vario modo si sono impegnati nella difesa del paterno e del maschile in Italia fin dagli albori della nostra presa di coscienza, ivi comprese quindi le entità, le prassi e l’elaborazione espresse dai Padri Separati, con la loro storia autonoma e pregressa.
Questo terzo e ultimo significato è in sostanza ciò che viene denotato dalla abbreviazione Momas, di cui l’incontro di Vicenza manifesta – per dir così – l’incarnazione essendovi rappresentata gran parte del ventaglio delle realtà attive.
La breve storia di U3 va dunque inquadrata in tale ambito, ma per chiarirla è necessario delineare l’evoluzione di colui che ne fu il promotore, RDV.
Della Vecchia si è occupato direttamente della questione maschile sin da quando si collegò alla rete nel febbraio del 1998, scandagliandola immediatamente alla ricerca di presenze e contatti, il web apparendo la sola possibilità di rompere un isolamento (anche territoriale) ed una solitudine intellettuale vertiginosi e altrimenti insuperabili. E’ vero che il web di allora era meno della centesima parte di quel che è ora, tuttavia non riuscì a trovare che un piccolo sito (3 pagine) messe on line da un ignoto bolognese, Marco Maltese (di cui non si è poi mai saputo nulla).
Ad esclusione di alcuni siti di qualche associazione dei Padri Separati in rete non si rinveniva altro. Ma la rete fu ed è decisiva. Solo questo strumento infatti consente il contatto tra voci marginali e lontanissime ed è solo per suo mezzo che le spore disperse di una coscienza in via di risveglio hanno potuto (e possono) connettersi. Senza di esso noi tutti saremmo quasi tutti reciprocamente ignari della rispettiva esistenza e lo stesso convegno di Vicenza non sarebbe stato pensabile.
Col supporto tecnico del pordenonese Andrea Dal Santo (anni dopo fondatore a Milano del Movimento Mariti Italiani, tuttora attivo) in quello stesso anno DV pubblicò un sito (tuttora visibile) di filosofia dei sessi, raccogliendo pochi ma preziosi contributi, tra cui quello, successivo ma fondamentale, di Cesare Brivio.
Fu grazie a quella bandiera che nell’autunno del 1998 venne rintracciato e contattato da Marco Faraci di Pisa, il quale già l’anno precedente aveva messo in rete le prime pagine documentate e ben articolate sulla Questione Maschile, con il sito PDU – Pari Diritti per gli Uomini. I due concordarono di attivare una lista di discussione, che ebbe poche presenze ma fu assai vivace, dove emerse l’idea di fondare un’associazione di trattazione e promozione delle tematiche maschili. Ma non se ne fece nulla.
Nel frattempo (autunno 1999) appariva nel web il portale del neonato movimento dei Maschiselvatici, la cui storia è ovviamente da raccontare in modo specifico, RDV veniva da loro rintracciato e contattato. Iniziava così una relazione ricca e profonda con una delle più significative realtà sin qui espresse dal Momas.
Secondo DV però la posizione filosofico-politica di MS era caratterizzata in modo tale da escludere l’avvicinamento alla QM da parte di coloro che militavano politicamente a sinistra o che si riconoscessero in posizioni liberistico-liberali (di cui ad esempio Marco Faraci è emblema) o semplicemente fossero estranei-ostili alla valorizzazione dei valori tradizionali e della dimensione religiosa.
DV promosse dunque la nascita di Uomini3000 precisamente al fine di offrire una sponda accessibile anche a questa grossa (e forse maggioritaria) parte del mondo maschile (liberali, atei, modernisti, progressisti etc.). Non dunque in alternativa o in opposizione a MS (che nel frattempo cresceva in modo mirabile) ma come entità dal taglio filosofico-culturale semplicemente diverso, potenzialmente capace di aggregare uomini che altrimenti non volevano-potevano avvicinarsi ad MS in forza della sua caratterizzazione.
U3000 fu dunque un’associazione-movimento laico, ma non certo laicista, aperto alla dimensione socioeconomica e storica della condizione maschile, che volle dare un taglio transpolitico (diremmo, trasversale) alla lettura della QM, che riguarda tutti gli uomini, pur se non tutti nello stesso modo.
Ovviamente anche U3000 iniziò la sua attività nel web aprendo un portale che si arricchì progressivamente di molti contenuti e che, pur senza raggiungere l’estensione e la frequentazione che ebbe MS, giunse a contenere varie centinaia di articoli prevalentemente di taglio socio-filosofico e superò il milione di visitatori. Alla correlata lista di discussione partecipò nel corso degli anni circa un centinaio di uomini.
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Un’iniziativa web promossa dagli uomini di U3000 fu la nascita nel dicembre del 2003 del Forum, Questione Maschile, su iniziativa di Renato Dragonetti e di Roberto Micarelli, gestito per anni da Bruno Arduino di Torino, cui subentrò poi il veneziano Cosimo Tomaselli. Detto forum, resosi successivamente autonomo dalla linea di U3000, per numero di accessi e qualità di contributi e per la funzione che svolge di “primo aggancio” alla QM, può essere definito un successo che perdura tuttora, attivo e partecipato.
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L’azione di U3000 fuori dal web, diversamente dagli obiettivi, non si è mai materializzata in un’arena pubblica, ma il gruppo organizzò comunque diversi incontri a partire da quello di Como nel 2001 (sotto l’occhio vigile della Digos) e poi a Padova, Vicenza, Roma, Milano, Brescia e ancora Roma.
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Ma il mancato ricambio degli attivisti, la difficoltà di tenere insieme su una base comune uomini di idee e valori spesso diversi e talora opposti, il mancato sfondamento in ambito pubblico e sui media, portarono progressivamente alcuni ad abbandonare il gruppo e molti a dirigere forze ed energie verso altre esperienze e iniziative.
DV prendeva così atto dell’esaurirsi della vitalità dell’iniziativa, manifestato dall’affievolirsi dell’attività. Procedeva perciò al congelamento del sito all’inizio del 2010 e alla formale chiusura di quell’esperienza.